Non è facile sondare il Cosmo. Le distanze sono enormi e tutto è in lento, ma inesorabile movimento. Riuscire a determinare l’esatta struttura della nostra galassia poi, è ancora più complesso, in quanto è come cercare di determinare l’estensione e la forma di una foresta (la Via Lattea), stando dentro al bosco (il Sistema Solare).
Recentemente, un team di astronomi cinesi ha aggiunto nuove conoscenze a quelle recentemente forniteci dai ricercatori Thomas Dame e Patrick Thaddeus e dal telescopio spaziale Spitzer sette anni fa. Nel 2008, osservazioni fatte con questo telescopio, ridussero da 4 a 2 i bracci primari della Via Lattea.
Il braccio dell’Orione/Pegaso (a cui appartiene anche il Sistema Solare) e il braccio dello Scudo/Centauro. Ed è stato proprio questo secondo a destare l’interesse del team di ricerca che avrebbe scoperto una maggiore estensione di questo braccio rispetto a quanto creduto fino a ora.
Yan Sun e il suo team di ricerca ha analizzato i dati del Milky Way Imaging Scroll Painting, un progetto che si occupa di osservare il gas e le polveri interstellare con dei radiotelescopi che tracciano le onde radio emesse dal monossido di carbonio (il secondo elemento più abbondante in questo tipo di nube dopo l’idrogeno).
Questi dati hanno permesso a Sun e colleghi di osservare ben 48 nubi di gas interstellari in più lungo la direttrice di osservazione, in un raggio compreso fra 46.000 e 67.000 anni luce dal centro galattico. In quella parte di spazio vi erano solo 24 nubi interstellari note.
Combinando queste informazioni con i dati ottenuti dalla Canadian Galactic Plane Survey (che si occupa di studiare la distribuzione del gas di idrogeno), hanno concluso che questo totale di 72 nubi interstellari, sia allineano lungo un segmento del braccio dello Scudo/Centauro e che è di 30.000 anni luce di lunghezza.
Nel 2011, gli astronomi Thomas Dame e Patrick Thaddeus, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, notarono che il braccio dello Scudo/Centauro poteva essere più esteso di quello che si pensava arrivando fino all’altro lato della Galassia. La scoperta di Sun potrebbe essere un prolungamento proprio di questa estensione osservata da Dame e Thaddeus.
La scoperta rende non solo questo braccio il più esteso della nostra galassia, ma anche unico, in quanto un braccio che circonda la propria galassia per 360° non si è mai osservato nell’Universo locale.
Naturalmente la prospettiva presenta alcuni problemi. Prima di tutto, c’è un gap apparente tra il segmento trovato da Dame e Thaddeus nel 2011 e l’inizio di quello scoperto dalla squadra cinese, un gap di ben 40.000 anni luce! Se questo fosse vero, il secondo problema è che questo nuovo segmento potrebbe non centrare nulla con il braccio dello Scudo/Centauro.
Le ricerche che si effettueranno in futuro saranno orientate a capire la vera forma della Via Lattea, i vari bracci nuovi e la loro estensione. Chissà quanto la nostra galassia possa essere bella vista da lontano, con la sua forma (magari) così particolare…..
La versione in pdf della ricerca (testo originale in inglese)
(Fonte: universetoday.com )
Varie ed eventuali.
1. La sonda Dawn è sempre più vicina al pianeta nano Cerere. Ecco una immagine del 13 gennaio 2015 in cui la sonda ha ripreso il pianeta nano per un’ora dalla distanza 383.000 km.
Cerere si trova nella fascia interna degli asteroidi fra i pianeti Marte e Giove.
2. Meravigliosi scatti di Samantha Cristoforetti al ciclone Bansi. Fulmini vicino all’occhio del ciclone, nel cui centro si vede il mare azzurro. Prima di tutto una poesia.
Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI
Francesca