Marte è sempre stato oggetto di grande interesse per l’umanità, dato che la sua relativa vicinanza e la sua possibilità di essere visitato spesso da sonde/rover, lo rendono una “preda” molto appetibile. Agli inizi della sua osservazione Marte appariva, nell’immaginazione di chi lo guardava (soprattutto da terra), come un pianeta arido. Ma ogni volta che un rover o una sonda analizzavano sempre più in dettaglio il pianeta, si capiva che quel luogo era ben lontano da essere un deserto, geologicamente inerte.

La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), ha mappato nel corso del tempo del suo stazionamento in orbita attorno a Marte, diverse superfici; in molte di queste immagini, si sono notati cambiamenti abbastanza evidenti nel periodo primaverile del pianeta. E’ giusto vagliare diverse ipotesi e non lasciarsi prendere dagli entusiasmi eccessivi (data l’importanza della scoperta), ma questi cambiamenti farebbero pensare che proprio l’ipotesi acqua (e per giunta salata) potrebbe essere la più ovvia delle spiegazioni!

Ormai è assodato, che Marte è un pianeta geologicamente ancora “vivo”, è quindi plausibile pensare che l’alternarsi delle stagioni abbiano un effetto sulla superficie del pianeta.
Secondo il responsabile del Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona, Alfred McEwen: “La migliore ipotesi che abbiamo al momento, per spiegare queste osservazioni, è che possano essere dovute a un flusso di acqua salmastra!”
Una delle immagini più emblematiche di questo “scorrere” sulla superficie, è racchiuso in questa foto:
Marte l'acqua scorre sulla superficie (è una combinazioni di immagini, aspettate che si carichi completamente) - Credits: NASA/JPL Caltech/University of Arizona
Le caratteristiche fisiche di questi “flussi” sono di circa un centinaio di metri in lunghezza e da 0.50 cm a 5 metri in larghezza. A far pensare allo scioglimento della brina sui pendii dei crateri, è anche la caratteristica che i flussi si notano nelle zone esposte al sole (segno abbastanza evidente, dello scioglimento di un liquido ghiacciato per effetto del calore solare). In alcuni di questi crateri si sono contanti anche più di 1000 flussi.
Che vi sia coinvolta acqua salata in questi processi, è determinato dal fatto che la stagionalità, cambiamenti di luminosità e di distribuzione di latitudine fanno pensare a un’impossibilità che l’anidride carbonica formi questa brina, in quanto le zone coinvolte sono troppo calde; di contro, anche l’acqua pura non può essere coinvolta, perchè alcuni di questi crateri sono in zone troppo fredde perchè l’acqua non salata possa sciogliersi.
Un’altra caratterisitica che salta all’occhio è il colore di questi flussi. Sempre McEwen ha detto: “I flussi non sono scuri perchè bagnati! Le ragioni sono altre, ma che ora ci sono sconosciute; sarà necessario approfondire con nuove osservazioni ed esperimenti in laboratorio per trovare la risposta corretta.” Un flusso di acqua salmastra potrebbe riorganizzare la sabbia o cambiare la rugosità superficiale in un modo da cambiarne anche il colore oltre che l’aspetto. La dislocazione di questi flussi, sembra essere tutta sul piano equatoriale di Marte; mentre altrove è stata già osservata la presenza di acqua ghiacciata alle medie latitudini.
Il team resta comunque molto prudente, infatti quello che si è trovato sono i segni di un flusso di liquidi, le caratteristiche portano a quello, ma resta il fatto che non è direttamente l’acqua che è stata osservata, bensì gli effetti. (Fonte: jpl.nasa.gov)
JUNO è partita per Giove!
La sonda Juno, è partita venerdì 5 agosto 2011 alla volta del gigante gassoso, dove arriverà nell’agosto del 2016. Da ieri (6 agosto 2011), la sonda è già oltre l’orbita lunare; a lanciare la sonda è stato il vettore Atlas V-551 dalla base di Cape Canaveral.
Nel suo arrivo in orbita, la sonda studierà la composizione degli strati più profondi dell’atmosfera gioviana, la sua dinamica e la sua colorazione, fino al suo nucleo; gli strumenti di Juno mapperanno anche il potente campo gravitazionale e magnetico. Questi studi sono orientati su due piste parallele: la prima riguarda a nascita del nostro Sistema Solare e Giove può rivelarci molto in merito; la seconda è relativa ai pianeti extrasolari di massa gioviana (o più grandi) che presentano caratteristiche simili al nostro gigante gassoso.

Una segnalazione per gli appassionati che volessero controllare la posizione di Juno giorno per giorno, pussono accedere a questo link!
Fra le note di colore del viaggio di Juno, vi è quella degli “astronauti” a bordo! La LEGO infatti, ha fatto in esclusiva tre omini da inserire nella sonda e mandarli su Giove! Il primo rappresenta Galileo Galilei, il secondo rappresenta il dio romano Giove e il terzo rappresenta la sua consorte Giunone (a cui la sonda è dedicata). Che dire…ragazzi: BUON VIAGGIO!!

Prima di chiudere, NOTIZIE DAL COSMO augura BUON COMPLEANNO a Neil Armstrong, il primo uomo a metere piede sulla Luna! 5 Agosto 1930….. HAPPY BIRTHDAY Mr ARMSTRONG…

Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI
Francesca