La missione di un anno nello spazio, partirà oggi 27 marzo 2015 alle 3:42 p.m. EDT con la Expedition 43.
Benché la Expedition 43 sia composta da tre membri dell’equipaggio, solo due saranno chiamati a questo periodo di lunga permanenza: Mikhail Korniyenko e Scott Kelly. Il comandante della Expedition 43, Gennady Padalka, passerà i 6 mesi previsti per ogni misssione di lunga durata sulla ISS.
Questo record di permanenza è una record che in passato i cosmonauti russi hanno già abbattuto. Infatti questo il periodo di tempo più lungo passato nello spazio, è la prima volta che accade per la Stazione Spaziale Internazionale; ma non la prima volta per un essere umano. Valeri Polyakov ha speso ben 14 mesi nello spazio e precisamente: 437 giorni, 17 ore e 58 minuti a bordo della ormai distrutta stazione russa MIR. Dall’8 gennaio 1994 al 22 marzo 1995.
L’importanza di questo anno di permanenza sulla ISS, sta nei numerosi esperimenti che entrambi gli astronauti saranno chiamati a svolgere. Uno però spicca sugli altri per la particolarità. Scott Kelly è astronauta NASA da lungo tempo, ma nella famiglia Kelly non è l’unico. Scott ha infatti un fratello gemello, Mark, che ha vestito la tuta d’astronauta in passato. Mark ha ora lasciato la NASA, mentre Scott è ancora in attività.
I gemelli Kelly hanno volato sugli Space Shuttle e hanno soggiornato diverse volte nel passato nella ISS. Ora Mark si è ritirato dall’attività di astronauta, mentre il gemello Scott si appresta a questa incredibile missione.
Mark Kelly che rimarrà sulla Terra, sarà considerato (biologicamente parlando), l’elemento di base, al fine di misurare eventuali cambiamenti sottili che il volo spaziale avrà tra i due gemelli Kelly geneticamente identici.
“Ci sono rischi che sono disposto ad accettare, per quello che ci accingiamo a imparare da questa missione a livello scientifico.” ha detto Scott Kelly.
“Abbiamo bisogno di capire come reagisce il corpo umano se lo si porta a vivere nello spazio per lunghi periodi di tempo, soprattutto se vogliamo mandare qualcuno su Marte [e] … costruire una base sulla Luna.” ha dichiarato Mark Kelly.
Una missione su Marte comporterebbe un andata e ritorno in almeno 18 mesi; un periodo di tempo che potrebbe essere potenzialmente pericolosa per qualsiasi astronauta coinvolto in una così prolungata esposizione allo spazio aperto. Infatti non è solo l’assenza di peso a determinare problemi quale la perdita di massa muscolare o la perdita di massa ossea (quest’ultima stimata in circa 1% ogni mese), ci sono anche i rischi correlati alle particelle altamente energetiche nei quali, l’equipaggio, si può trovare immerso (magari per una potente CME solare) e soprattutto, come evidenziato negli ultimi tempi, il grande deficit immunitario al quale gli astronauti vanno in contro quando stanno per molto tempo nello spazio.
Scott Kelly riconosce i rischi della missione di un anno, ma ha detto che si concentra sul fare tutto il necessario per far avanzare i viaggi nello spazio e l’esplorazione umana nel Sistema Solare. “Questa è una delle cose che rende eccitante questa missione e sono davvero felice di farne parte“.
A questo link, la diretta del lancio.
(Fonte: themittani.com )