Spesso abbiamo parlato di come le galassie perdano materiale e anche di come le galassie ultimamente sembrano crescere meno rispetto alle galassie di qualche miliardo di anni fa….
Grazie al Telescopio Herschel, si è potuti osservare come violente “tempeste” di gas molecolare colpiscano alcune galassie e creino una vera e propria emorragia di materia che viene così sottratta alla formazione di nuove stelle. Sono state prese a campione una cinquantina di galassie e quelle che mostravano le tempeste più intense erano quelle che avevano al loro interno dei buchi neri attivi. E’ quindi possibile, ma ancora da verificare, che le galassie con nucleo galattico attivo siano soggette a una maggiore corrente di particelle spinte via dalla materia che vortica attorno al buco nero centrale e che di conseguenza crea queste immense tempeste galattiche che causano la perdita progressiva di materia importantissima per la nascita di nuove stelle; la dove il materiale è sottratto resta un embrione stellare che non riesce ad accendersi e a dare origine a un astro. Va da se che la perdita di questo materiale prezioso rallenta e a lungo andare ferma la crescita delle galassie. Anche per il buco nero il cibo a disposizione potrebbe presto finire….
La ricerca condotta con il Telescopio Herschel ha portato a questi incredibili risultati: alcune di queste tempeste risultano avere la velocità di 1000 km/sec (10000 volte l’uragano Katrina). La perdita di materia è stata stimata fino a 1200 volte la massa del Sole in un anno. Se questi dati fossero confermati, per queste galassie significa non avere più materiale per generare nuove stelle entro 1 milione di anni e nei casi più lenti 100 milioni di anni (e su scala cosmica sappiamo non essere moltissimi!!).
“Ora possiamo studiare il modo in cui le correnti soffiano via dalle galassie il gas molecolare, utile alla formazione stellare, modificando l’evoluzione delle galassie stesse.” ha detto Eckhard Sturm dell’Istituto Max-Planck in Germania.
Questa situazione spiegherebbe anche un’altra situazione attualmente poco chiara che riguarda le galassie: se ciò che si è osservato è confermato, la fase di allonatanamento dei gas sarebbe una fase intermedia da collocarsi fra le vecchie ellittiche con una popolazione di stelle molto vecchie e le galassie a disco con tante stelle giovani e tanto gas a disposizione. In più si potrebbe spiegare la correlazione fra massa del buco nero e massa delle stelle nelle regioni più interne delle galassie che verrebbe determinata da questa massiccia perdita di gas molecolare. (Fonte: esa.int/SPECIALS/Herschel)
Perchè alcuni esopianeti ruotano in direzione opposta rispetto alla propria stella?
Il 12 maggio 2011 verrà pubblicato su NATURE un articolo in cui si cercherà di spiegare per quale motivo alcuni esopianeti (specialmente i “Gioviani caldi”) tendono a girare intorno alla propria stella in un orbita opposta rispetto al proprio astro. Questo tipo di scoperte possono non solo spiegare i meccanismi dei sistemi solari di altre stelle, ma possono dare una spiegazione ad alcune dinamiche del nostro Sistema Solare (che a quanto pare è lui a essere un pò speciale).
Per studiare questa dinamica delle orbite relativa agli esopianeti, si è applicato lo stesso meccanismo che usa la NASA per calcolare le orbite dei satelliti che deve mandare nello spazio. Frederic A. Rasio, astrofisico presso la Northwestern University ha detto: “Prima viene sviluppato un modello matematico su carta poi trasformato in un modello per computer il quale risolverà le equazioni. Questo è l’unico modo con cui possiamo produrre numeri reali da confrontare con le effettive misurazioni dagli astronomi”.
I modelli di fatto prevedono una stella simile al Sole e due pianeti che vi orbitano attorno di dimensioni abbastanza imponenti! Il primo e il più interno è il “Gioviano caldo” il secondo è un pianeta di grande massa e che quindi riesce a perturbare l’orbita del gassoso più interno (il Gioviano caldo). Anche se gli effetti non sono immediati i modelli dicono che con il tempo, non solo il più interno viene spinto sempre più vicino alla stella madre, ma ne viene invertita anche la direzione dell’orbita. Ovviamente ogni modello ha un cambiamento a se e non ne esiste uno standard, ma comunque avviene.
L’accoppiamento gravitazionale tra i due pianeti fa cadere il pianeta interno in un’orbita eccentrica, a forma di ago. Questi perdere una buona “dose” di momento angolare, che fa da dumping sul pianeta esterno. L’orbita del pianeta si restringe gradualmente perché l’energia viene dissipata attraverso le maree, nei passaggi ravvicinati alla stella madre e producendo un caldo Giove. Durante questo processo, può avvenire il capovolgimento dell’orbita del pianeta. ” Solo circa un quarto delle osservazioni di questi Gioviani caldi mostrano orbite capovolte.” Ha spiegato Rasio, facendo chiarezza sul perchè alcuni di questi esopianti mostrino questa sigolare caratteristica di un’orbita così diversa e vicina al loro astro…. (Fonte: spaceref.com)
Alcune brevi. La sonda Dawn si sta avvicinado all’asteroide/proto-pianeta Vesta, ecco la sua prima immagine:
Davvero un bel colpo di fortuna la ripresa fatta da questo amatore alla Luna! Clikkate qui e guardate questo video! Penso susciti l’invidia di molti amanti dell’astrofotografia!
Dal Cosmo è tutto……….
Francesca