Il 24 agosto 2011 è stata osservata (praticamente in diretta) la morte di una stella nella galassia della Girandola (M 101) nella costellazione dell’Orsa Maggiore a 21 milioni di anni luce dalla Terra: la più vicina e brillante supernova degli ultimi 30 anni! (L’ultima fu Sanduleak a esplodere la notte del 22 febbraio 1987 nella grande nube di Magellano diventando SN 1987a)
La scoperta è stata fatta grazie a un monitoraggio continuo del cielo presso il Palomar Observatory utilizzando il Palomar Transient Factory (un sofisticato sistema di controllo automatico del cielo che segnala al supercomputer –National Energy Research Scientific Computing Science– gli eventuali cambiamenti degni di nota).
Non è comunque solo opera delle macchine: infatti la scoperta porta la firma degli astronomi del Lawrence Berkeley National Laboratory. Nel passato, M 101 fu osservata per la prima volta nel 1781, sia dall’astronomo Charles Messier che dall’astronomo Pierre Méchain, fu poi in seguito studiata nel dettaglio da Sir William Herschel.
Nello specifico la nostra SN 2011FE è una supernova di tipo Ia (ovvero sono determinate dall’esplosione di nane bianche che sottraggono materia alla compagna e nel loro spettro luminoso non compare l’elio, ma ben si il silicio). Attualmente molti telescopi hanno messo gli occhi su SN 2011FE, e in questo week-end anche Hubble osserverà l’esplosione. Il Telescopio Swift (che ha già osservato la supernova) non è ancora stato inondato dai raggi X sviluppatisi durante l’esplosione…ma c’è tempo….
La galassia Girandola è osservabile con un buon binocolo, in quanto è molto estesa, questo permette a chiunque volesse guardarla di recarsi in località con scarso inquinamento luminoso e di osservare in alto a sinistra della stella doppia Mizar/Alcor (la “stella” centrale del “manico” del Grande Carro). (Fonte: media.inaf.it)
Aggiornamento al 29 agosto 2011. La luminosità della supernova è in crescita e lo spettacolo è davvero emozionante; in 2 giorni è passata da magnitudo +13 a magnitudo +11.7 . (Fonte: coelum.com)
Un diamante di proporzioni planetarie!
Questa scoperta può rendere orgogliosi noi italiani, infatti nel team di ricerca che ha portato a compimento la scoperta, vi sono Andrea Possenti, direttore dell’Osservatorio di Cagliari, Marta Burgay, Nichi D’Amico e Sabrina Milia (dell’Istituto Nazionale di Astrofisica).
E’ proprio Andrea Possenti a spiegare cosa è stato osservato! Siamo nella Costellazione del Serpente a 4000 anni luce dalla Terra e qui è stata scoperta la pulsar PSR J1719-1438 grazie al radiotelescopio di 64 metri di Parkes, Australia. All’inizio si trattava di due pulsar binarie che ruotavano una attorno all’altra, poi la più forte ha strappato gli strati più esterni alla più debole lasciando letteralmente scoperto il core quest’ultima.
La pulsar più forte ha una rotazione estremamente veloce (com’è tipico di questi corpi), anche se qui siamo al velocissimo, dato che parliamo di circa 10.000 giri al minuto; questa velocità non è casuale, dato che la sottrazione di materia alla compagna debole ha aumentato la velocità di rotazione della più grossa.
Il binomio ha il seguente moto: il corpo più debole impiega solo 2 ore e 10 minuti a ruotare attorno alla compagna. La distanza fra le due è stimata in 600.000 km; la massa di questo corpo è stimata essere simile a quella di Giove, ma racchiusa in appena 60.000 km di diametro (per confronto Giove ha un diametro di 142 984 km).
E’ proprio grazie alla densità che si è potuto evincere che il corpo “morto” di quell’oggetto potrebbe (con buona probabilità) essere composto da carbonio-ossigeno cristallizzato: ovvero la struttura del diamante!!
Il destino ultimo del sistema binario, è determinato dal periodo di orbita e dalla massa della stella donatrice al momento del trasferimento di massa stessa verso la stella più forte. Il sistema potrebbe restare in questo equilibrio per molto tempo ancora. (Fonte: astronomynow.com)
Varie ed eventuali.
1. Immagini mozzafiato dalla sonda Cassini che è passata a 25.000 km dalla luna saturniana Hyperione. Questa luna ha un diametro di soli 270 km.
2. Sempre più spoglie le navette Shuttle della NASA! Ormai private delle fondamentali componenti che permettevano il volo, gli Shuttle vengono lentamente preparati alla loro esposizione nei musei. La prima sarà Discovery nella prossima primavera, destinazione Smithsonian di Washington.
Dal Cosmo è tutto………CIELI SERENI
Francesca