Vega è la stella alfa della costellazione della Lira che brilla sopra le nostre teste durante l’estate. Insieme a Deneb (del Cigno) e Altair (dell’Aquila) formano il triangolo estivo. Si trova a soli 25 anni luce da noi, ha una massa 2,5 volte quella del Sole e 12.000 anni fa ha ricoperto il ruolo di stella polare grazie al fenomeno definito precessione degli equinozi; rivestirà ancora questo importante ruolo fra 13.700 anni. E’ una stella bianca di tipo spettrale A0 V di forma sferoidale, ovvero leggermente schiacciata ai poli a causa della sua altissima velocità di rotazione: 12.5 ore pari a 274 km/sec.
Attraverso l’uso di due preziosi telescopi come Spitzer e Herschel, è stato possibile individuare una doppia cintura di asteroidi attorno alla stella, così come la si individuò per la stella Fomalhaut della costellazione dei Pesci Australi. Questa doppia cintura potrebbe essere paragonata alla nostra fascia di Kuiper che è posta subito dopo Nettuno, per la parte più esterna e fredda; mentre una cintura più interna e calda in prossimità della stella. Quello che vi è nel mezzo è un vuoto che porta gli astronomi a pensare che si tratta di uno spazio occupato da dei pianeti che durante le loro orbite hanno provveduto a ripulire lo spazio circostante.
Lo studio condotto sia attorno a Vega che a Fomalhaut hanno portato a individuare la presenza di molto più materiale rispetto a quello della nostra fascia di Kuiper, l’eccesso è presto spiegato: rispetto al nostro Sole, queste due stelle sono molto più giovani e quindi dispongono di molto più materiale attorno a sé.
L’autrice principale dello studio, Kate Su dell’Università dell’Arizona, afferma che: “L’ampio intervallo tra la cintura calda e quella fredda è un segnale che fa pensare alla probabile presenza di molti pianeti che orbitano attorno a Vega e Fomalhaut”. (Fonte: media.inaf.it )
Varie ed eventuali.
1. Per una stella già formata, eccone una in formazione, che c’è ma non si vede!!! Si tratta di IRAS 20126 4104, una giovane stella sette volte più massiccia del Sole collocata a 5600 anni luce da noi, che rileva la sua presenza grazie ai getti polare di materia e gas in eccesso. La stella in se non è visibile ai nostri telescopi, ma i suoi getti lo sono eccome!!!
E’ stato possibile rilevare la loro presenza osservando l’idrogeno molecolare presente nei flussi polari; queste giovani stelle sono molto irruente e fanno rapidamente piazza pulita della materia che le circonda e che è stata la fonte primaria della loro formazione. Il vento stellare che comincia a soffiare da IRAS 20126 4104, sta spazzando tutto quello che ha attorno creando delle piccole sacche di vuoto che riflettono la radiazione che viene emessa dalla stella (nella foto qui sotto in bianco e blu). Il vento stellare, spinto alla velocità di qualche centinaio di km al secondo cozza contro il gas che si trova nella zona creando onde d’urto che eccitano il gas circostante, in particolare si nota l’idrogeno che rilascia una inconfondibile traccia (nell’immagine si tratta della parte colorata in rosso/arancione). (Fonte: www.media.inaf.it e mnras.oxfordjournals.org )
2. BUON COMPLEANNO BUZZ ALDRIN!!!
Oggi 20 gennaio 2013 l’astronauta americano che mise piede sulla Luna insieme a Neil Armstrong, compie 83 anni! La storicaa missione APOLLO 11 portò due dei tre membri dell’equipaggio a posare per la prima volta il piede sul suolo lunare.
3. Ci si diverte spesso a chiederci che forma possa avere un eventuale E.T., forse tre ricercatori rispettivamente della University of Buckingham, della Cardiff University e del Medical Research Institute, (Colombo, Sri Lanka), ce l’hanno fatta! La notizia per quanto sensazionale, ha bisogno di ulteriori conferme, quindi non si può dire che sia definitiva, ma le foto e le prime affermazioni la rendo davvero unica.
In una meteorite caduta in Sri Lanka sarebbe stata individuata un’alga fossile della specie diatomea (alga unicellulare). Le diatomee studiate sulla Terra si trovano sia negli ambienti marini che di acqua dolce e possiedono sia un sistema proprio di locomozione, che di alimentazione. Nell’ambiente marino rivestono un ruolo molto importante per i pesci e sono le responsabili di almeno il 25% dell’ossigeno presente nell’acqua.
La meteorite (classificata come condrite carbonacea, ovvero composta dai materiali che formarono i primi planetismi del sistema solare), a detta dei ricecatori, sembra non essere stata contaminata da rocce terrestri e raccolta subito dopo essere stata vista precipitare il 29 dicembre 2012 nella località di Araganwila. I ricercatori inglesi che fino a ora sono gli unici ad aver studiato e analizzato la meteorite, “sono certi” dell’origini extraterrestre della diatomea rinvenuta all’interno, è però d’obbligo dire che più ricercatori di diversi istituti dovranno dare conferma di questa scoperta che se mai venisse confermata, potrebbe definirsi epocale. Data la delicatezza dell’argomento e la sua incredibile importanza, va da se che se servono 100 conferme è bene farne 101 per togliere ogni dubbio. Si attenderà la conferma o la smentita a questa sola ricerca fino a ora condotta. (Fonte: blog.focus.it )
Aggiorno questa notizia con un interessante articolo tratto dal sito on line scienzainrete.it E’ sempre bene fornire tutti i punti di vista al fine di potersi formare un’idea propria sulle notizie lette. Approfondimento a questo link.
Dal Cosmo è tutto….CIELISERENI
Francesca