Un coppia di stelle nane (nota come Stella di Scholz) ha transitato a meno di 0,8 anni luce da noi circa 70.000 anni fa.
Questa coppia di stelle nane è formata da due stelle più piccole del Sole, una nana rossa la più grande e una nana bruna la più piccola. Mentre la prima è in grado di bruciare idrogeno e possiede un campo magnetico in grado di provocare brillamenti sulla sua superficie, la seconda è considerata una stella mancata, non in grado di sviluppare una fusione nucleare al suo interno. Le nane brune sono considerate l’anello mancante fra i pianeti giganti (di alcune masse gioviane) e stelle molto piccole come le nane rosse. Nella coppia della “Stella di Scholz” la più grande ha una massa pari al 10% di quella del Sole.
Questa coppia ora si trova a una distanza di 20 anni luce da noi nella Costellazione dell’Unicorno, ma dai calcoli fatti dagli astronomi, si è potuto capire che circa 70.000 anni fa questa coppia di stelle nane hanno transitato molto vicino al Sistema Solare, tanto da sfiorarne la parte più esterna nota come Nube di Oort. La distanza è stata così ravvicinata da essere sotto l’anno luce (la stella più vicino a noi attualmente è Proxima Centauri e si trova a 4,2 anni luce dalla Terra). In termini di km si può dire che la coppia di stelle nane si è trovata a 10.000 miliardi di km da noi.
Il metodo adottato dagli astronomi per calcolare l’attuale distanza della Stella di Scholz è stato di misurare la velocità tangenziale (il moto nel cielo) e la sua velocità radiale (velocità di distanza dalla Terra). Eric Mamajek (uno degli autori della ricerca) dell ‘Università di Rochester a New York, ha commentato “Il piccolo moto tangenziale e di prossimità, inizialmente indicava che la coppia avrebbe potuto o essere in fase di avvicinamento al Sistema Solare, o si era recentemente avvicinata e ora si allontanava. Ma tenendo conto delle misure della velocità radiale, è più coerente l’allontanamento dalla zona del Sole, ci siamo quindi resi conto che doveva avere avuto un flyby con il Sistema Solare, in passato“.
Gli uomini primitivi di 70.000 anni fa, avrebbero visto questa coppia di stelle nane come un’unica stella di 10° magnitudine (ovvero 50 volte più debole rispetto alla capacità visiva del cielo stellato a occhio nudo). Tuttavia, se la stella più grande della coppia avesse avuto dei brillamenti durante il suo passaggio ravvicinato, sarebbe diventata fino a migliaia di volte più brillante, rendendosi potenzialmente visibile nelle notti limpide del periodo preistorico anche se per pochi minuti o ore in base alla violenza del fenomeno di brillamento sulla sua superficie.
Il team ha però voluto anche riconsiderare e ricalcolare un altro passaggio considerato vicino al nostro Sistema Solare, quello della stella HIP 85605 che ora si trova a circa 200 anni luce da noi nella Costellazione dell’Ercole. Data la sua attuale posizione e i calcoli adottati per la Stella di Scholz, il previsto passaggio della stella HIP 85605 datato fra i 240.000 e i 470.000 anni fa nelle nostre vicinanze, va rivisto di almeno un fattore 10; la nuova traiettoria non porterebbe HIP 85605 neanche a sfiorare la Nube di Oort.
(Fonte: space.com )
A questo link trovate il pdf della ricerca.
Varie ed eventuali.
1. Luca Parmitano parla del programma europeo ATV e saluta l’ultima capsula ATV-5 Georges Lemaitre prima che questa precipiti nell’atmosfera terrestre disintegrandosi.
2. A poco più di 170 milioni di km di distanza da Plutone, la sonda New Horizons comincia a deliziarci con le primissime immagini del sistema plutoniano. Questa animazione è composta da una serie di scatti che ci mostrano le orbite di Hydra (riquadro giallo) e Nyx (riquadro arancione).
Mancano circa 142 giorni al flyby con Plutone e già le immagini sono estremamente emozionanti.
Dal Cosmo è tutto….CIELI SERENI.
Francesca