La domanda del post non è retorica: qual è la distanza corretta che permette alla vita (nel senso più ampio) di nascere e crescere su un pianeta? Il primo dato è che il pianeta deve stare alla distanza giusta per permettere all’acqua di non ghiacciare su tutta la superficie o di evaporare.
In base alla “potenza” energetica della stella madre, la zona abitabile ha una sua precisa collocazione, ma i confini di questa green line sono stati leggermente modificati dalla comunità scientifica negli ultimi mesi. Se prendiamo a esempio il nostro Sistema Solare, si è passati da una forbice di 0,95 – 1,67 UA (1 Unità Astronomiche è pari a 150.000.000 km) a una forbice di 0,99 a 1,70 UA. Questo è il confine entro cui l’acqua (attorno alla stella Sole) può mantenersi allo stato liquido sulla maggior parte del pianeta.
La rivisitazione dei parametri si basa sul fatto che sono stati aggiornati di dati presi da HITRAN (acronimo di Hi gh Risoluzione Tran smissione, una raccolta di parametri spettroscopici e una varietà di codici di calcolo utilizzati per prevedere e simulare la trasmissione e la emissione di luce nell’atmosfera) e HITEMP (high-temperature spectroscopic absorption parameters). Questo ha obbligato a rivedere i dati riguardanti il comportamento di alcune molecole nell’atmosfera dei pianeti, compresi gli esopianti i cui passaggi davanti alla stella madre, permettono una rilevazione spettroscopica della composizione dell’alta atmosfera.
A dicembre 2012, si è quindi potuto stilare un mini elenco degli esopianeti fino a ora scoperti e che (dopo i nuovi calcoli) rientrano a pieno titolo in questa zona abitabile: sono 9.
Il più interessante dei 9 risulta essere Gliese 581d che secondo i nuovi parametri rientra perfettamente al centro di questa green line. Gliese 581d è un pianeta classificato come superterra (dalla massa di 5,6 volte quella del nostro pianeta) e si trova a 20,5 anni luce da noi nella costellazione della Bilancia.
La ricerca è stata condotta dal team di Ravi Kumar Kopparapu della Penn State University. (Fonte: scientificamerican.com )
Varie ed eventuali.
1. Il 28 maggio 2013, l’astronauta italiano Luca Parmitano partirà per una missione di lunga durata sulla stazione spaziale.
E’ di oggi la notizia che, durante i 6 mesi di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale, effettuerà due EVA (Extra Veicular Activity) ovvero due passeggiate spaziali. A Parmitano spetta così il primato di primo italiano a effettuare una passeggiata extraveicolare.
Qui un bellissimo video dell’ESA in inglese, con protagonista sempre Parmitano che parla della sua misisone e del suo addestramento.
Ricordo a coloro che volessero seguire i tweet dallo spazio di Luca, possono agganciarsi al suo account @astro_luca
2. Sul web è stata data la possibilità di votare il gradimento in una rosa di nomi per battezzare le due lune di Plutone P4 e P5 ancora senza un nome effettivo. E’ poi arrivata la proposta di William Shatner (alias Capitano Kirk) di nominare una delle due lune recentemente scoperte da Hubble, col nome di Vulcano.
L’altra avrà il nome di Cerbero, il cane dalle tre teste guardiano degli inferi.
Personalmente avevo votato per Orfeo ed Euridice, ma si sa, il capitano ha sempre ragione!! Comunque spetterà alla comunità scientifica, che si riunirà a breve, dare l’ultima (ufficiale) parola sui nomi che verranno definitivamente affibbiati a queste due lune.
Dal Cosmo è tutto…..CIELI SERENI
Francesca