HD 189733b – IL PIANETA BLU

Attraverso l’utilizzo dell’Hubble Space Telescope, è stato possibile determinare il colore dell’esopianeta HD 189733b. Secondo i dati raccolti, il pianeta extrasolare potrebbe apparirci di un bel blu cobalto. HD 189733b risulta essere però molto diverso dalla Terra: il suo stato di gigante gassoso lo potrebbe di fatto rendere più simile al nostro Nettuno e la sua orbita è molto lo porta molto più vicino alla sua stella di quanto non siamo noi (o Nettuno) al nostro Sole.

DALLE ORIGINI A PLANCK

Mappatura della radiazione cosmica di fondo a opera del satellite Planck. Alcune conferme sul modello standard e la comparsa di anomalie nella teoria che imporranno una riveduta di quanto ipotizzato fino a ora – Due immagini ad alta risoluzione della Via Lattea in diverse lunghezze d’onda e del sito dove si trova Curiosity su Marte – Partita la Soyuz TMA-08M il 28 marzo 2013, la prima capsula con equipaggio a raggiungere la ISS in sole sei ore
dalle origini al planck

DUE NANE BRUNE VICINE DI CASA DEL SOLE!

Due nane brune a soli 6,5 anni luce dal Sole: sono il terzo sistema stellare più vicino a noi – Space Shuttle Atlantis e la sua ultima orbita – Spettacolari immagini della PanStarrs, la cometa che solca ora i nostri cieli – Dopo il ritrovamento un anno fa, ora il recupero dei motori caduti in fondo all’Atlantico, che contribuirono a far arrivare l’uomo sulla luna nella missione Apollo 11
due nane brune vicine di casa del sole

COME TI MANTENGO L’ACQUA LIQUIDA?

Quali sono i parametri entro i quali un pianeta può definirsi abitabile? – Luca Parmitano: il nostro astronauta che fra 3 mesi partirà alla volta della Stazione Spaziale. Nelle sue parole le emozioni per questa incredibile avventura. – Quel punto dove scienza e fantascienza di incontrano: il capitano Kirk suggerisce il nome Vulcano per una delle due lune di Plutone e il web risponde con una alto gradimento.
come ti mantengo l'acqua liquida

UNA NUOVA "VENERABILE" NEL CIELO: HD 140283

Gli astronomi hanno probabilmente individuato la stella più vecchia della nostra Galassia nell’astro HD 140283 che si trova anche relativamente vicina al Sole distando “solo” 186 anni luce da noi.
Determinare l’età della stella, ha richiesto diversi passaggi. In primo luogo, il team ha fatto una determinazione nuova e più accurata della distanza della stella, con 11 set di osservazioni registrate tra il 2003 e il 2011, con sensori di guida il telescopio spaziale Hubble, che misurano la posizione delle stelle di riferimento in relazione all’oggetto da osservare. Dopo aver misurato la distanza e la luminosità della stella come appare in cielo, gli astronomi sono stati in grado di calcolare la luminosità intrinseca della stella con precisione.
una nuova venerabile nel cielo hd 140283

LA DOPPIA CINTURA DI VEGA

Vega è la stella alfa della costellazione della Lira che brilla sopra le nostre teste durante l’estate. Insieme a Deneb (del Cigno) e Altair (dell’Aquila) formano il triangolo estivo. Si trova a soli 25 anni luce da noi, ha una massa 2,5 volte quella del Sole e 12.000 anni fa ha ricoperto il ruolo di stella polare grazie al fenomeno definito precessione degli equinozi; rivestirà ancora questo importante ruolo fra 13.700 anni. E’ una stella bianca di tipo spettrale A0 V di forma sferoidale, ovvero leggermente schiacciata ai poli a causa della sua altissima velocità di rotazione: 12.5 ore pari a 274 km/sec.
la doppia cintura di vega

NUOVI PIANETI IN FORMAZIONE

Per la prima volta, gli astronomi hanno catturato l’immagine di un disco proto-planetario che contiene probabilmente due pianeti in formazione, grazie all’osservazione di ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array). Benché non sia la prima volta che venga confermata l’esistenza di un disco di materia attorno a una giovane stella, è sicuramente la prima volta che viene anche accertata la presenta di uno o più pianeti che ne ruotano attorno e la loro dinamica di comportamento!
Questa scoperta permette di fare un pò di luce sul comportamento dei dischi proto-planetari durante la formazione dei pianeti e come quest’ultimi si comportino con la materia circostante.
nuovi pianeti in formazione

SE CI FOSSE UN’OSCURA FORZA NEL CACCIATORE?

Buco nero in Orione?
Lo studio è stato pubblicato sul Astrophysical Journal il 1° novembre 2012 ed è il risultato di una serie di studi sul comportamento della materia all’interno della Nebulosa di Orione (M 42). Ancora non è confermato, ma lo studio indicherebbe che i modelli matematici spiegherebbero il comportamento della materia all’interno della nebulosa solo con la presenza di un buco nero che ne condiziona i moti interni.
SE CI FOSSE UN'OSCURA FORZA NEL CACCIATORE?

GLI SBUFFI DELLA VIA LATTEA

Da tempo si sa che nel centro della nostra galassia si trova un buco nero che ne condiziona la rotazione e determina emissioni legate al fagocitarsi della materia circostante, ma si sa anche che non è particolarmente attivo e quindi la presenza di emissioni di alta energia trovavano una difficile spiegazione. Ora, grazie a uno studio condotto con il radio telescopio di 64 m di Parkes in Australia, si è potuto mappare le forti emissioni che dal centro della galassia si elevano perpendicolarmente al piano galattico per ben 50.000 anni luce (la metà del diametro della Via Lattea).
GLI SBUFFI DELLA VIA LATTEA