Tra Marte e Giove orbitano numerosi asteroidi raccolti in una fascia ampia e ordinata. L’origine di questa fascia, secondo le ultime ossevazioni e studi, si pensa sia contemporanea alla nascita degli altri pianeti………………..
In un Sistema Solare neonato, la materia si e’ prima aggregata in tanti corpi (come gli asteroidi) poi si pensa abbia portato alla nascita dei pianeti, ma questi asteroidi della fascia principale non sono riusciti a unirsi a formare un grande pianeta.
Cio’ che ha impedito questa unione e’ stato Giove che era gia’ probabilmente in avanzato stato di “formazione” o addirittura, gia’ formato, cio’ ha permesso che la fascia venisse perturbata, con la sua enorme forza gravitazionale!
Cosi’ gli asteroidi non si sono potuti unire e sono rimasti vaganti, ma osservandoli in una scala temporale astronomica, sicuramente questi asteroidi non sono quelli del primordiale Sistema Solare.
Il moto orbitale proprio e le interferenze degli altri pianeti, li porta a scontrasi e a volte a distruggersi a vicenda, mentre altre volte ad aggragarsi.
Quando due asteroidi si disintegrano l’un l’altro, i frammeti portano alla formazione di nuove famiglie di asteoridi.
Si parla di famiglie perche’ i neonati asteroidi condividono le stesse caratteristiche chimiche.
Numerosissime sono le famiglie della fascia principale, ma le piu’ importanti famiglie sono 20/30; nella fascia principale abbiamo anche una famiglia denominata Asteroidi Troiani (distanza media dal Sole 5,2 UA). Si definiscono cosi’ quegli asteroidi che occupano e condividono l’orbita di un pianeta o di un satellite; di solito pero’ si indicano gli asteroidi che condividono l’orbita di Giove. (si veda lo schema qui sotto sia per gli Asteroidi Troiani, che per la fascia principale)….
Benche’ scoperti molto numerosi (100.000 censiti, ma si pensa si tratti di circa 1 milione di corpi che formano la fascia), la loro densita’ non e’ alta.
Per densita’ si intende quanto spazio c’e’ fra un asteroide e l’altro . Nella fascia principale queste distanze sono molto ampie tant’e’ che le sonde che l’hanno attraversata non hanno avuto incontri violenti con pietroni vaganti (a meno che’ non fossero previsti nel viaggio), ne tantomeno hanno dovuto fare lo slalom fra gli asteroidi.
Per poter gestire un numero cosi’ considerevole di oggetti, oltre alle famiglie, questi sono divisi anche in classi e sotto classi.
Una delle classi piu’ usate e’ la suddivisione per albedo (*). Utilizzando le lettere dell’alfabeto, gli asteroidi sono classificati come: bassa albedo (C,D,P,T,K); albedo media (A,M,Q,R,S,V) e alta albedo (E molto rara).
B,F,G sono sottoclassi dell’albedo bassa, H e L sono sottoclassi dell’albedo media.
Come, sommariamente spiegato nel capitolo delle “nebulose planetarie”, ogni componente chimico reagisce allo spettro luminoso, la dove c’e’ questa reazione alla luce, nello spettro si formano delle righe (dette righe di assorbimento) che indicano la presenza di quel materiale chimico nell’oggetto osservato.
Questa classificazione permette di sapere, con una semplice lettera, qual e’ la composizione chimica di ogni oggetto osservato: Vesta (uno dei piu’ conosciuti e studiati) in base all’albedo pare essere composto da eucrite (basalto formatosi in un periodo in cui Vesta ha avuto un’attivita’ vulcanica propria).
Capita cosi’ che quando un bolide o un meteorite precipiti sulla Terra, analizzandone la composizione chimica, si puo’ addirittura affermare che venga da questo o da quell’asteroide.
La composizione di Vesta è caratteristica, ecco perche’ sappiamo che tutti i frammenti atterati da noi e che presentano abbondanza di eucrite sono insidacabilmente, frammenti staccatisi da Vesta, lanciati a grande velocita’ nello spazio, probabilmente da un impatto violento e catturati dalla nostra forza gravitazionale, che li ha fatti precipitare sulla Terra.
Il primato dell’asteroide pii’ grande della fascia va a Cerere con 1000 km di diametro. Vesta e Cerere, benche’ entrambi orbitanti nella fascia principale, sono l’un l’altro chimicamente molto diversi, questo fa pensare che si siano sviluppati in due ambienti profondamente diversi, poi si sono riuniti nella fascia principale.
Per ora gli asteroidi sono studiati da Terra anche se ci sono state sonde lanciate appositamente per studiarne la composizione e la struttura, nonche’ il comportamento; come e’ il caso delle sonde: NEAR SHOEMAKER atterrata su Eros (missione NASA completata il 14 febbraio 2000) – Hayabusa Probe partita alla volta dell’asteroide 25143 Itokawa (missione giapponese lanciata nel 2003 e completata nel 2005 con rientro nel 2010 portando con se un carico di polveri e sassi raccolti sull’asteroide) – la sonda Dawn partita per studiare Vesta e Cerere (missione NASA partita il 27 settembre 2007 arrivo a Vesta nel 2011 e a Cerere nel 2015 – lo scopo e’ di studiare l’evoluzione del Sistema Solare utilizzando i due protopianeti piu’ importanti che si conoscano).
Per noi che restiamo a Terra, la fantasia ci viene in aiuto nel caso volessimo provare a “visitare” la fascia degli asteroidi, magari leggendo Isaac Asimov e il suo romanzo LUCKY STARR E I PIRATI DEGLI ASTEROIDI…………..
dal Cosmo e’ tutto…………
Francesca 74
(*) albedo: capacita’ di un corpo di riflettere la luce, anche in relazione alla composizione chimica del corpo stesso.