048 – GLI AMMASSI APERTI: UN CLUB ALLA PORTATA DI TUTTI

Gli ammassi aperti sono gruppi di stelle nate dalla stessa, nube gigante di gas e polvere. Hanno quasi tutte le stesse caratteristiche chimiche (dato che la “mamma” e’ la stessa nube per tutte), ma con alcune diffenze che vedremo fra poco!

L'ammasso aperto delle Pleiadi - Copyright Rogelio Bernal Andreo
L’ammasso aperto delle Pleiadi; ancora presenti le polveri e i gas che hanno generato le stelle – Copyright Rogelio Bernal Andreo

Le stelle che fanno parte degli ammassi aperti sono legate fra di loro da forze gravitazionali, sono gruppi tutti collocati all’interno del disco galattico e non all’esterno e hanno un numero relativamente “modesto” di “soci”!!! ………come un club, ma non esclusivo da impedire ai ricercatori di poter fare ricerche all’interno. Vedremo nelle prossime pagine che esistono “club” di stelle molto più esclusivi detti ammassi globulari dove e’ difficile carpirne i segreti, ma questo e’ un altro discorso. I soci degli ammassi aperti sono tutti giovani e come abbiamo gia’ visto in precedenza, stelle giovani (di tipo O B sul diagramma H-R) che indicano luminosita’ e calore maggiori e che le rendono facilmente visibili. Le Pleiadi fotografate qui sopra e sotto, sono l’ammasso aperto piu’ famoso e osservato del cielo.

Le stelle degli ammassi aperti nascono piu’ o meno tutte insieme, ma poi i loro “soci” possono, a causa dei fattori esterni e interni, trovarsi ad allontanarsi l’uno dall’altro; quando questo succede, le stelle si trovano a percorrere la stessa strada, nella stessa direzione, con un moto pressoche’ simile fra loro, ma non sono piu’ cosi’ unite come all’atto della loro nascita. Dopo circa un miliardo di anni infatti, queste stelle tendono a non essere piu’ un ammasso aperto, ma bensi’ a formare una associazione stellare; AB Doradus e’ l’associazione stellare piu’ vicina a noi, con i suoi 65 anni luce. Se da una parte questa vicinanza ci permette di studiare meglio i loro comportamenti, dall’altra ci mostra questa assocciazione del Dorado come falsamente estesa nella volta celeste, impedendoci di osservare il gruppo nella sua totalita’.

Le Pleiadi e i loro nomi
Le Pleiadi e i loro nomi

Ammassi come le Pleiadi e le Iadi (nella costellazione del Toro) sono osservabili a occhio nudo, altri sono nascosti ancora dietro la polvere che li sta generando; un questo caso l’esempio piu’ lampante lo si riscontra nella nube M42 nella cintura dell’Orione. Solo occhi infrarossi possono svelarne i segreti.

Le nubi ci nascondono nuovi ammassi in M42 (Nebulosa dellOrione)
Le nubi molecolari ci nascondono nuovi ammassi (a sinistra) in M42 (Nebulosa dell’Orione) – solo gli occhi infrarossi di Hubble ci svelano l’arcano (a destra)

Come gia’ spiegato nella pagina 039 – MAMMA COME NASCONO LE STELLE? le stelle di una data zona nascono tutte dalla stessa nube di gas e polveri, per questo possiedono la stessa composizione chimica e lo stesso moto. Spesso sono anche legate gravitazionalmente fra loro, formando non solo sistemi stellari doppi (dove due stelle ruotano l’una attorno all’altra con un baricentro comune), ma anche multipli: da una nube non si forma una sola stella gigante, ma piu’ stelle.

R136 ammasso aperto in 30 Doradus - Foto di Hubble Space Telescope NASA/ESA
R136 ammasso aperto in 30 Doradus (particolare della nebulosa Tarantola) – Foto di Hubble Space Telescope NASA/ESA

Gli ammassi aperti con stelle molto concentrate fra loro come quello della foto qui sopra possono avere un diametro medio del nucleo sui 3 anni luce e contenere fino a migliaia di stelle per una superficie totale di 20 anni luce; mentre altri possono ospitarne poche centinaia e avere dimensioni piu’ ridotte. Negli anni trenta del secolo scorso e’ stata operata una classificazione in base a tre paramentri: la concentrazione, la luminosita’ e contrasto rispetto al campo stellare circostante. In aggiunta viene messa una n per indicare quegli ammassi aperti ancora avvolti in un residuo nebulare come nelle Pleiadi.

Hodge 301 ammasso aperto nel Doradus - eta stimata 25 milioni di anni - distanza in anni luce 168
Hodge 301 ammasso aperto nel Doradus – eta’ stimata 25 milioni di anni – distanza in anni luce 168

Nel caso di Cr 173 nella foto qui sotto, le sue componenti sono cosi’ ridotte e sparse in una vasta area da sembrare provenire da formazioni stellari differenti.

Cr 173 nelal costellazione della Poppa - ammasso aperto a 421 anni luce dalla Terra
Cr 173 nella costellazione della Poppa – ammasso aperto a 421 anni luce dalla Terra

Nel 2002 si e’ potuto completare un catalogo dedicato solo agli ammassi aperti: 1537 oggetti minuziosamente elencati, comprendenti di caratteristiche, distanze, distribuzione, coordinate celesti, ecc…..  Secondo alcuni studi, si pensa che se ne debbano ancora scoprire dieci volte tanti solo nella nostra galassia.

Si e’ notato che nelle galassie come la nostra (cioe’ dalla forma a spirale), questi oggetti tendono a concentrasi sul piano galattico e nei bracci (dove le nubi da cui nascono sono maggiormente concentrate); anche nella gallassie irregolari sembrano concentrate la dove ci siano le grandi nubi, ma queste ultime (data la forma poco definita della galassia di appertenenza) si possono trovare sparse un po’ per tutta la galassia; infine nelle galssie ellittiche (dalla forma simile a una sfera) gli ammassi aperti non sono presenti perche’ sono galassie formate da una popolazione stellare troppo vecchia per dare origine a nuove stelle.

le Iadi nella costelazione del Toro
Le Iadi nella costelazione del Toro

Come per molti oggetti del cielo, anche gli ammassi aperti possono avere delle componenti esotiche: alcuni ospitano infatti dei soci particolari, stelle dette VAGABONDE BLU!!! Queste stelle (va detto, rare) sembrano non appartenere all’ammasso in cui si trovano eppure interagiscono con esso. Si e’ cercata un’ipotesi che fosse calzante con gli ammassi aperti perche’ anche l’altro tipo di ammasso stellare, detto globulare, puo’ possedere questo tipo di stelle; ma mentre in questo secondo tipo la loro presenza e’ di facile spiegazione, data la grandissima concentrazione di stelle in poco spazio, nell’ammasso aperto risulta un po’ piu’ complicato proprio perche’ le stelle, come si e’ detto sopra, sono sparpagliate in un’area piu’ ampia. Proviamo a spiegare l’ipotesi data dagli scienziati con parole brevi: si e’ detto che solo inizialmente le stelle degli ammassi aperti sono vicine fra loro, la nascita delle vagabonde blu in questi ammassi parte con l’avvicinamento e l’iniziale formazione di un sistema binario fra due stelle che poi si fondono in un’unica stella dando cosi’ origine a questi esotici oggetti.

Ammasso aperto in M11
Ammasso aperto in M11 verso il centro della nostra galassia – Si noti il “disturbo” delle stelle non appartenenti all’ammasso

La fusione fra stelle e il loro precedente avvicinamento porta a un cambiamento di velocita’ delle stelle interessate rispetto al moto proprio dell’ammasso stesso, questo cambiamento “di rotta” a volte comporta l’espulsione dal club degli ammassi aperti di questi astri. Le stelle che non seguono il gruppo sono fuori. Questo processo porta lentamente l’intero ammasso a disgregarsi e disperdersi; in pochi milioni di anni se l’ammasso non e’ sufficientmente grande ed entro decine di milioni di anni se piu’ grandi.

NGC 604 l'ammasso aperto nella galassia M33 nella costellazione del Triangolo
NGC 604 l’ammasso aperto nella galassia M33 nella costellazione del Triangolo, ancora avvolto nella nube progenitrice e luogo ad alta concentrazione di idrogeno ionizzato (detta REGIONE HII)

Nel 2008 si e’ potrato a termine uno studio nella nebulosa di Orione (nota incubatrice stellare) in cui si e’ scovata una strana coppia di stelle. Keivan Stassun della Vanderbilt University – Tennessee – ne da notizia del giugno 2008 su Nature: le due stelle possiedono una massa del 40% in piu’ rispetto al Sole  e sono legate gravitazionalmente fra di loro. Fino a qui tutto normale, tanto che si e’ portati a pensare che essendo nate dalla stessa nube siano dotate dello stesso bagaglio di elementi chimici e reagiscano allo stesso modo: errore!!!! Le due anarchiche si comportano diversamente da come ci si potrebbe aspettare: prima di tutto non hanno la stessa temperatura, ma differiscono l’una dall’altra del 10%, poi hanno anche differente luminosita’, ben il 50% di differenza l’una dall’altra, non ultimo anche le dimensioni sono diverse, si parla di un 10% di diversita’ l’una dall’altra!!! Fino a ora si e’ trovata una sola risposta calzante e cioe’ che una delle due sia nata almeno mezzo milione di anni dopo la sua gemella! Cosa abbia tardato tanto la seconda nasciata non e’ dato da sapere (soprattutto perche’ si sta solo ipotizzando)……. Purtroppo queste due scapestrate stanno mettendo a dura prova i modelli su cui si basano i teoremi di formazione stellare!

M 42 la Nebulosa di Orione - nel riquadro le due stelline diversamente concordi
M 42 la Nebulosa di Orione – nel riquadro le due stelline “diversamente concordi”

Dal Cosmo e’ tutto……..

Francesca 74