Il Nono Pianeta nel Sistema Solare esiste o no? Si sa…a noi umani piacciono i misteri e in astronomia non si fa eccezione, anzi, si potrebbe dire che gli astronomi sono diventati dei veri Sherlock Holmes, ma con un’infinità di strumenti di precisione su cui fare affidamento.
Molto spesso si crede di dover fare grandi scoperte nell’Universo profondo, perchè quello che abbiamo accanto sembra così ovvio, a volte scontato, ma si sa….l’ovvio non lo controlla mai nessuno, altrimenti non sarebbe tale! Invece, grazie a strumenti sempre più precisi e programmi di ricerca sempre più mirati, ci si sta lentamente rendendo conto che anche il nostro Sistema Solare è diventato, di fatto, un sconosciuto.
Due anni fa, gli astronomi Konstantin Batygin e Mike Brown avevano ipotizzato l’esistenza di un Nono Pianeta per spiegare alcune incongruenze osservate nelle orbite di alcuni oggetti presenti nella fascia di Kuiper. In effetti ci sono diversi Oggetti Transnettuniani (o TNO dall’acronimo inglese Trans-Neptunian Objec) che hanno davvero orbite bizzarre. Difficili da spiegare se non con teorie fantasiose (almeno al momento), ma quella che pare avere risvolti i più vicini alle osservazioni fatte è sicuramente l’ipotesi di un oggetto di grande massa (si pensa 10 volte la massa della Terra) e che si trovi su un’orbita fortemente ellittica a una distanza di 600 Unità Astronomiche da noi (UA – 1 UA = 150 milioni di km).
Mentre gli astronomi continuano la loro ricerca per trovare questo fantasma astronomico del Nono Pianeta, una squadra ha effettivamente trovato un oggetto che dà credito all’idea che un enorme super-Terra esiste davvero nelle parti più esterne del nostro Sistema Solare.
L’asteroide trovato è stato chiamato 2015 BP519, e aggiunge una crescente quantità di prove sui piccoli mondi nel Sistema Solare, che vengono turbati (forse) da un oggetti molto grande. Gli astronomi hanno dettagliato la sua scoperta e descrizione in un articolo, proposto su The Astronomical Journal, dove si evidenzia che l’angolo bizzarro della sua orbita, potrebbe dare peso all’idea del Nono Pianeta.
“Consideriamo anche la stabilità orbitale a lungo termine e il comportamento evolutivo nel contesto dell’ipotesi Nono Pianeta, e scopriamo che 2015 BP519 aggiunge alle prove circostanziali l’esistenza di questo nuovo membro del Sistema Solare“, si legge nell’articolo al link di cui sopra.
In seguito alla scoperta, la rivista Quanta Magazine ha recentemente pubblicato un articolo che intervista diversi astrofisici specializzati nello studio dei pianeti nani, inclusi gli scopritori di 2015 BP519. Mentre non tutti erano d’accordo sul fatto che il Nono Pianeta fosse il diretto responsabile per la strana orbita, la stragrande maggioranza ha concordato che la nuova scoperta dà più credito all’ipotesi. “Nel momento in cui è stato inserito il Nono Pianeta nelle simulazioni, non solo puoi creare oggetti come 2015 BP519, ma è di fatto ciò che accade!“, ha detto alla rivista Quanta Magazine, Juliette Becker specializzanda all’Università del Michigan e primo autore del nuovo lavoro.
Non è la prima volta che il Nono Pianeta viene “incolpato” di aver strattonato e spinto un oggetto su orbite “improbabili”. Nel 2014, prima che il pianeta fantasma fosse ufficialmente ipotizzato, gli astronomi Scott Sheppard e Chadwick Trujillo notarono irregolarità orbitali in diversi piccoli corpi oltre l’orbita di Nettuno. Questi includevano il pianeta nano Sedna, un nuovo oggetto denominato 2012 VP113 e molti altri TNO.
Come già scritto sopra, gli astronomi Batygin e Brown a gennaio 2016 hanno ottenuto molte prove di TNO con orbite perturbate. “Non esiste un altro modo ragionevole per popolare la fascia di Kuiper con corpi così inclinati“, ha detto Batygin. “Penso che l’ipotesi dell’esistenza del Pianeta Nove sia ora veramente rafforzata.”
Seguì un flusso di studi sui TNO e su come il Nono Pianeta avrebbe potuto influenzare le loro orbite. Ma non tutti i team sono stati entusiasti di questa teoria: un gruppo del Outer Solar System Origins Survey (OSSOS), ha messo in guardia sul fatto che molte di queste indagini potrebbero essere mere speculazioni sulla base di osservazioni imperfette; Michele Bannister (che non è coinvolto in questo studio) della Queen’s University di Belfast, ha detto: “Per me, il Nono Pianeta, è uno dei tanti modi in cui avrebbe potuto svilupparsi il Sistema Solare. È solo una delle possibilità“.
Quello che per ora è certo, che ci sono molti oggetti TNO che hanno davvero orbite strane per essere spiegate solo con perturbazioni dovute a un Sistema Solare giovane in via di formazione e con molte più stelle nelle vicinanze che avrebbero potuto disturbare e spostare questi oggetti. Sheppard e Trujillo hanno scoperto almeno due nuovi TNO probabilmente interessati da un oggetto di grande massa. Un altro studio ha dimostrato che il pianeta fantasma ha forse influenzato l’inclinazione dei pianeti noti del nostro Sistema Solare . E nel 2017, gli astronomi dell’Università di Madrid in Spagna, hanno trovato le peculiarità nelle orbite di 22 TNO che orbitano attorno al Sole e che potrebbero essere spiegati da un corpo ampio e distante che esercita un’influenza gravitazionale su di loro. (Questi TNO non si avvicinano mai al Sole più di quanto non lo sia l’orbita di Nettuno, e hanno una distanza media di almeno 150 UA.)
Già a ottobre 2017, c’erano almeno cinque diverse prove che suggerivano l’esistenza del pianeta fantasma. Ha detto Batygin: “Se dovessi rimuovere questa spiegazione e immaginare che il Nono Pianeta non esistesse, allora si genererebbero più problemi di quanti la sua esistenza ne risolverebbe. All’improvviso, avresti cinque enigmi diversi, e devi inventare cinque diverse teorie per spiegarli.“!
Dal Cosmo è tutto.
CIELI SERENI
(Fonti: livescience.com e quantamagazine.org )