Prima di lasciare definitivamente il Sistema Solare, vorrei dedicare questa pagina a cio’ che rende possibile ogni giorno il lavoro degli astronomi! Mi riferisco precisamente ai Telescopi e alle Sonde (di quest’ultime si parlero’ nella pagina 034 – ancora da pubblicare – ) che permettono agli scienziati di verificare i dati, scoprire nuovi oggetti e modificare le teorie in base alle nuove scoperte.
Mi permetto di incominciare dallo strumento che a mio avviso, su tutti ha modificato la nostra visione dell’Universo. Mi riferisco al GRANDISSIMO TELESCOPIO SPAZIALE HUBBLE. Il 24 aprile 1990 la NASA e l’ESA insieme lanciavano un rivoluzionario telescopio: Hubble. Venne trasportato dalla navetta Shuttle e parcheggiato in un’orbita circolare a 600 km d’altezza. Pesa 11 tonnellate ed e’ lungo poco piu’ di 13 metri. La sua capacita’ d’osservazione va dall’ultravioletto, all’ottico, al vicino infrarosso. Due vele a pannelli solari fanno sia da stabilizzatori che da generatori di energia. Il bottino fotografico di Hubble si aggira attorno alle 700.000 immagini e una cosiderevole parte ha reso possibile nuove rivoluzionarie scoperte:
- Componenti dell’atmosfera di Giove dopo lo schianto della cometa SL9
- Scopera di nuovi esopianeti (pianeti extrasolari di massa gioviana principalmente); nel novembre 2008 Hubble ha fotografato nell’ottico il primo pianeta fuori dal sistema solare attorno alla stella Fomalauth.
- Stato di espansione accellerata dell’Universo
- Conferma che quasi tutte le galassie hanno al loro centro un buco nero
- Le foto scattate nel cielo profondo (le cosiddette DEEP FIELD) confermano l’uniformita’ della materia nell’Universo
Il nome del telescopio fu dato in onore allo scienziato americano Edwin Hubble (1889 / 1953) che teorizzo’ il concetto dell’Universo in espansione. I meccanismi ottici e le varie strumentazioni hanno bisogno di periodiche revisione dove astronauti specializzati si recano sul telescopio per effettuare la manutenzione necessaria; una di queste avvenne subito dopo la messa in orbita di Hubble perche’ dalle prime foto risulto’ subito miope…. Oggi Hubble prosegue con le sue spettacolari foto nonostante qualche acciacco e la scelta di smantellarlo nel 2013 quando al suo posto arrivera’ Webb che avra’ le stesse finalita’ di Hubble, ma con delle capacita’ nettamente potenziate (come e’ giusto che sia nel proseguire della scienza). Per vedere le meravigliose foto di Hubble (anche in versione zoomabile che CONSIGLIO CLADAMENTE a tutti) e tenersi aggiornati sulle nuove scoperte del Telescopio, invito tutti di visitare la pagina web dedicata ad Hubble: http://www.spacetelescope.org/
Un altro satellite che in queste pagine abbiamo imparato a conoscere e’ SOHO che venne lanciato il 2 dicembre 1995 ed e’ anche questa una collaborazione NASA / ESA. Il satellite pesa 610 kg e la sua orbita e’ molto piu’ lontana rispetto a quella di Hubble (per un mero discorso di meccanica celeste), trovandosi a 1.500.000 km dalla Terra in costante “equilibrio” orbitare sia rispetto al nostro pianeta sia rispetto al Sole. L’acronimo SOHO significa SOlar and Heliosferic Observatory e i meccanismi che ha a bordo sono in grado di offrire un controllo a, e’ il caso di dire, tutto tondo sulle emissioni solari: si va dalle zone piu’ interne rilevando le onde sismiche dei terremoti solari, fino al comportamento del vento solare. Importante rilievo e’ stato dato all’enigma della temperatura della corona, ben piu’ calda della superficie sottostante (cfr pagina 028 – Attacco! Energia solare). Soho e’ un telescopio monotematico, tutto di lui e’ dedicato al Sole, contrariamente ad Hubble che si occupa un po’ di tutto. Le scoperte inaspettate fatte dal satellite riguardano ben 1500 comete fino a ora sconosciute (molte piccole e di breve periodo) che hanno ruotato attorno al Sole. Progettato per 20 anni di lavoro, un guasto tecnico ha costretto i tecnici a terra a usare molto del carburante di riserva per stabilizzare il satellite che dopo un guasto aveva cominciato a ruotare su se stesso. Attualmente non si conosce la data di fine attivita’ per questo satellite che continua quotidianamente a fornirci immagini spettacolari. Consiglio a tutti di dedicare una visitina web ogni tanto al sito di SOHO per vedere com’e’ bello il nostro Sole: http://sohowww.nascom.nasa.gov/
Ricordiamo che altri fra Telescopi e sonde sono dedicate all’osservazione della nostra stella: TRACE, ULYSSES e SST (Solar Swedish Telescope) giusto per fare alcuni nomi.
Un altro occhio meccanico in orbita che ci aiuta nel lavoro a Terra e’ CHANDRA. Chandra e’ un telescopio che lavora prevalentemente nella banda dei raggi X. Lanciato il 23 luglio 1999 dalla NASA fino ad oggi sono attribuibili a lui scoperte di enorme importanza scientifica per quanto riguarda le galassie, i buchi neri, le supernove e soprattutto e molto recenti, le osservazioni che hanno confermato l’esistenza della materia oscura nell’universo attraverso immagini dirette di questo enigma finalmente svelato. Chandra ha una capacita’ di risoluzione di immagine di 25 volte superiore rispetto ai suoi predecessori.
Il nome al telescopio e’ stato dato pensando allo scomparso scienziato indiano naturalizzato statunitense Chandrasekhar (1910/1995) Nobel della fisica nell’1983. A questo scienziato va il merito di avere effettuato, fra gli altri, importanti studi sulla massa delle stelle, la loro struttura ed evoluzione. Il sito da cui poter ammirare le foto di Chandra e’ http://chandra.harvard.edu/
Un altro satellite importante e’ XMM-Newton; un progetto tutto europeo simile a Chandra; lanciato il 10 dicembre 1999 dal vettore Arianne 5 dalla sede dell’ESA nella Guinea Francese. Lo strumento pesa 3800 kg per una lughezza di 10 m e un’ “apertura alare” di 16 m quando i pannelli solari sono aperti. Ha un’orbita fortemente elleittica che varia da 7000 km a 114.000 km attorno alla Terra in un periodo di 48 ore. Il suo periodo di osservazione ha rischiato di essere fortemente compromesso e al povero XMM venne dato poco piu’ di 5 anni di vita, ma lui e’ ancora li, in orbita per trasmettere i dati che raccoglie, il che e’ solo un bene per la comunita’ scientifica.
Gli obbiettivi di XMM Newton attualmente sono di analizzare le supernove, pulsar e le emissioni X delle galassie, ma anche osservazioni recenti che hanno evidenziato la presenza di calcio e nickel negli ammassi stellari. Il sito per XMM Newton e’ http://xmm.esac.esa.int/
Rendendomi conto di dimenticarne parecchi altri, concludo con il satellite Spitzer che lavora nella banda dell’infrarosso. Lanciato il 25 agosto 2003 e’ stato posizionato in un’orbita che lo portera’ ad allontanarsi progressivamente dalla Terra. Il progetto di Spitzer doveva durare 5 anni, ma attualmente prosegue l’invio sia dei dati che di meravigliose immagini.
Il nome del telescopio e’ da attribuirsi all’astrofisico Lymann Spitzer (1914/1997) che nel 1946 propose per primo la messa in orbita di un tlescopio. Lo scopo di Spitzer abbraccia una vasta gamma di argomenti: dalla planetologia alle galassie. Per supplire alla futura assenza di questo telescopio, l’ESA ha messo in orbita nel luglio di questo anno 2008 il telescopio Herschel ( http://www.esa.int/esaSC/120390_index_0_m.html ). Anche i giapponesi nel 2006 hanno lanciato un telescopio che lavora come Spitzer, ASTRO-F ( http://www.ir.isas.jaxa.jp/ASTRO-F/Outreach/index_e.html ). Segnalo anche per Spitzer il sito da visitare: http://www.spitzer.caltech.edu/
Capita che questi telescopi a volte vengano orientati insieme a catturare una foto del medesimo oggetto; quello che si ottiene e’ di vedere anche cio’ che il nostro occhio non puo’ cogliere come l’alone di onde X o la parte infrarossa di ciò che si sta fotografando. Propongo al termine di questa pagnina proprio una di queste combinazioni che permettono oggi agli scienziati di formulare e verificare le teorie con strumenti davvero eccezionali. Prima di proporre la foto composta, vorrei sottolineare che questi telescopi sono il frutto di studi e fatica degli scienziati, progettisti e tecnici che hanno permesso la realizzazione di questi strumenti a cui va il merito primo per le scoperte che questi telescopi fanno. La differenza fra le immagini di ieri e di oggi, ci arriva dalla foto qui sotto: l’immagine piu’ nitida e’ del 2008 quella piu’ opaca e in bianco e nero e’ del 1997.
Dal Cosmo e’ tutto………
Francesca 74