Vesta è davvero un asteroide molto interessante e la sonda Dawn ci sta fornendo davvero informazioni incredibili. Fra le ultime notizie in arrivo da questo corpo celeste, c’è quella che nel sottosuolo dell’asteroide potrebbe essere presente ghiaccio d’acqua, specialmente nelle zone polari.
Attraverso l’utilizzo dello spettrometro GRaND e grazie all’orbita bassa adottata da Dawn nelle ultime settimane, è possibile fare un esame spettrografico della presenza di determinati elementi sotto la superficie di Vesta: una ricerca attenta della presenza di idrogeno attraverso la “raccolta” dei raggi gamma e dei dati sui neutroni, permetterà ai ricercatori di capire se “là sotto” si trova ghiaccio d’acqua.
“La nostra percezione di Vesta è notevolmente cambiata dall’arrivo di Dawn in orbita!” dice Lucy McFadden, scienziata della NASA Goddard e co-ricercatrice nella missione Dawn. “Ancor più importante, sono i nostri nuovi punti di vista su Vesta, che ci possono fare comprendere i processi iniziali della formazione del sistema solare. Se siamo in grado di rilevare le prove della presenza di acqua sotto la superficie, la domanda successiva sarà quanto è vecchio questo sedimento di ghiaccio?”
La mole di Vesta e il fatto che nessun cratere sia adeguatamente in ombra per tutto il periodo di rivoluzione intorno al Sole, fanno escludere che questo ghiaccio si trovi nelle zone esposte, ragion per cui ci si sta concentrando sul sottosuolo. Perchè il ghiaccio sopravviva, è necessaria una temperatura media di -145 °K a partire da pochi metri sotto la superficie. Le osservazioni finora condotte, suggeriscono che la superficie dell’asteroide sia asciutta, ragion per cui, non dovrebbe essere emersa questa acqua ne essersi depositata altrove rispetto al punto di emersione.
La sonda Dawn, dopo Vesta, visiterà anche Cerere (il corpo più grande della fascia degli asteroidi fra Marte e Giove). Questo aiuterà anche a capire la distribuzione dell’acqua nel Sistema Solare dei primordi e nella formazione dei corpi di quella zona, prima che Giove sottraesse materiale prezioso per la formazione dei pianeti che li stavano crescendo. (Fonte: www.jpl.nasa.gov/news)
Varie ed eventuali.
1. Il nuovo lanciatore europeo VEGA è pronto in rampa. GODSPEED VEGA!!!
2. Un concerto davvero spaziale fatto di MILLISECOND PULSAR
3. Non so come invitarvi a vedere questa pagina della NASA per osservare il 3D alcune parti dello Shuttle Discovery?? Non credo sia sufficiente dirvi che è davvero emozionante, come il trovarsi nella cabina, poter zoomare e girarsi come se si fosse un normale “astronauta” durante un check up alla navetta…. ma così è!! Troverete immagini delle sezioni della navetta (su sfondo nero) clikkate sui cerchietti verdi con il + e poi godetevi lo spettacolo!!
4. Plutone con gli anelli non ce lo vedo proprio, ma l’ipotesi potrebbe non essere così fantasiosa! In fondo si pensava che solo Saturno avesse gli anelli, e poi sono spuntati anche gli anelli di Giove, di Urano e di Nettuno!! Quindi perchè non il nano pianeta Plutone?? E’ impossibile vedere da Terra questi anelli (se mai ci fossero), perchè comunque sarebbero troppo deboli, ma secondo il ricercatore Henry Throop, il passaggio di Plutone davanti a una stella, potrebbe evidenziare questa presenza. E ironia della sorte, la ricerca Throop potrà effettivamente aiutare a pianificare l’incontro nel 2015 fra la sonda New Horizons e il nano pianeta. “Gli anelli [se ci fossero n.d.blogger] sono fatti di piccoli grani di polvere e vogliamo essere sicuri che New Horizons non si scontrerà contro qualcosa una volta arrivata così lontano.” ha affermato Throop.
“Conoscendo dove ci sono e dove non ci sono gli anelli, potremmo garantire un percorso sicuro per la sonda. ” Alcune ricerche suggeriscono che i depositi di materia organica primordiale potrebbero trovarsi sulla superficie di Plutone e l’acqua liquida potrebbe esistere a un centinaio di chilometri sotto la superficie. Alla New Horizons l’ardua sentenza di tutte queste patate bollenti!
5. Triste periodo per la NASA. In meno di una settimana 3 ricorrenze di missioni conclusesi con la morte degli astronauti assegnati.
Futura missione Apollo 1 – 27 gennaio 1967 – Grissom, White e Chaffee morti nella capsula durante un’esercitazione.
Space Shuttle Challenger (STS 51-L) – 28 gennaio 1986 – esploso 73 secondi dopo il decollo. Equipaggio:
Space Shuttle Columbia (STS 107) – 1 Febbraio 2003 – esploso nel rientro sopra i cieli degli Stati Uniti. Equipaggio:
Comandante: Rick Husband,
Pilota: William McCool,
Comandante del carico: Michael Anderson,
Specialista del carico: Ilan Ramon,
Specialista di missione: Kalpana Chawla,
Specialista di missione: David Brown,
Specialista di missione: Laurel Clark.
6. Il cielo di Febbraio 2012 – Cosa ci riserva lo spettacolo che ha come palcoscenico la volta celeste?
Dal Cosmo è tutto…CIELI SERENI.
Francesca