Chi pensa che lo spazio circostante alla Terra sia un luogo immacolato, libero da rifiuti, SI SBAGLIA DI GROSSO!!! Prima di tutto date un’occhiata alla foto qui sotto:
Purtroppo siamo riusciti ad arrivare a inquinare anche li e non solo!! I detriti spaziali sono pezzi più o meno piccoli (ma anche piccolissimi) o anche satelliti interi, perfino guanti o cassette degli attrezzi sfuggiti agli astronauti durante le riparazioni; oggetti e satelliti che restano in orbita anche dopo la dismissione dello strumento. Purtroppo le orbite di questi oggetti possono essere perturbate e a quel punto rompere il loro equilibrio geostazionario ed essere attratte dalla forza gravitazionale terrestre che li richiama a se; il problema e’ che i detriti cominciano a precipitare a terra, diventando un pericolo non solo per noi qua giu’ (quando hanno dimensioni ragguaredevoli e se la caduta e’ incontrollata), ma anche per gli astronauti la’ su!!
Chi si sta facendo l’idea che questo ciarpame spaziale sia solo ed esclusivamente “materia” astronautica si sbaglia; molti di questi inutili rottami sono legati ai satelliti che trasmettono a terra e servono per le telecomunicazioni (cellulari o programmi televisivi) o per scopi militari; una volta diventati obsoleti, vengono abbandonati al loro destino (che e’ anche il nostro). Su 6000 satelliti lanciati in orbita dal 1957 a oggi, solo 800 sono attualmente funzionanti. Gli addetti ai lavori chiamano tutto questo space junk (spazzatura spaziale)…..
….ma non solo: la stazione russa Mir, non e’ stata lasciata in orbita, pero’ la si e’ comunque fatta diventare spazzatura a terra, causa mancanza di fondi, come? Facendola precipitare il 23 marzo del 2001 dopo 15 anni di attivita’ e dopo aver macinato poco piu’ di 3,6 miliardi di chilomentri a 390 km sopra le nostre teste. Dove e’ caduta la Mir? Nell’Oceano Pacifico: 136 tonnellate di space junk (rende meno abberrante il senso del gesto!!) si sono sparse per 2000 km a est dell’Australia!!! E questa potrebbe diventare la prassi, poveri noi!!!!!! Secondo uno studio del Copuos (un sottocomitato ONU che si occupa dello Spazio) e’ stato stilato un codice in sei punti fra cui sarebbe meglio fare ricadere a terra questi oggetti entro i 20/25 anni dalla fine della loro attivita’!! Chi si occupera’ di recuperare questi detriti ingombranti che ricadranno, come e’ ovvio in mare o in zone disabitate, non e’ dato di saperlo!!!! Il massimo, secondo il Copuos, sarebbe fare esplodere questi detriti a una altezza di 90 km da terra, in modo che i detriti si spargano in un arrea ridotta e l’esplosione non crei ulteriori danni !!!!!!!!! Di certo, questa soluzione e’ sempre preferibile rispetto a cio’ che hanno fatto i cinesi nel gennaio 2007, colpendo con un missile balistico un loro vecchio satellite per il meteo: in pochi istanti si sono prodotti 2600 frammenti circa da aggiungere ai gia’ tanti presenti in orbita. Una soluzione, come deviare le orbite dei satelliti dismessi verso il Sole, attualmente sembra essere impraticabile!!!
Questi oggetti sono pericolosi anche per gli astronauti in orbita. Gli occupanti della I.S.S. nel marzo 2009 sono stati fatti evacuare nella navicella Soyuz per paura che un frammento, sfuggito alla monitorizzazione, impattasse contro la stazione orbitante, depresurizzandola! Il tutto e’ durato 10 minuti, ma la paura e’ stata tanta: a generare il panico un frammento delle dimensioni di 1 centimetro!!!!!!! Cio’ che fa di un oggetto piccolo in orbita un oggetto pericoloso, e’ la velocita’: un oggetto, per restare in orbita fissa attorno alla Terra deve “filare” a 36000 km/h!!!!!! Se io con la mia mano lancio un proiettile sul petto di qualcuno, al massimo infastidisco la persona; ma se allo stesso oggetto imprimo la velocita’ data da una pistola, allora la potenza di penetrazione del proiettile diventa mortale. Alla velocita’ di 36000 km/h, tutto puo’ diventare pericoloso, anche un guanto! ….Eh! si!, fra gli oggetti inutili che ci ruotano sulla nostra testa, bisogna annoverare anche veri e propri cimeli come il guanto perso durante una passeggiata dall’atronauta Edward White nella missione Gemini4 e che ora e’ uno degli oggetti di uso comune piu’ pericolosi che ci siano con i suoi 28000 km/h di velocita’; o distratti famosi come Michael Collins (proprio lui, il collega delle passeggiate lunari di Armstrong e Aldrin) che nella missione Gemini10 perse nello spazio niente meno che la macchina fotografica!!!!!! Oggi questi due oggetti potrebbero costare la vita ad altri astronauti!
Non dimentichiamo oggetti che hanno in se anche una “carica esplosiva” di tutto rispetto, come i buster che spingono e portano a destinazione orbitale i satelliti. Una volta raggiunta la meta, vengono sganciati e abbandonati al nulla cosmico! In questi buster si possono trovare ancora residui di carburante che all’atto dell’impatto possono complicare e di molto le cose! Ma se a impattare sono due oggetti di grande massa? Per esempio due satelliti? A questo link potete trovare la simulazione dello scontro realmente avvenuto fra i satelliti Cosmos 2251 e Iridium 33 http://www.youtube.com/watch?v=_o7EKlqCE20 E’ interessante notare la disposizione dei nuovi detriti rispetto a quelli gia’ esistenti!!! Poco dopo l’impatto, il monitoraggio dava 355 frammenti per Cosmos e 159 per Iridium; secondo le stime, questi detriti, avrebbero dovuto impattare a terra dopo anni, ma nessuno ha tenuto conto del fatto che Cosmos poteva essere pressurizzato e questo ha scagliato i detriti su altre orbite molto piu’ vicine all’atmosfera terrestre di quanto ipotizzato, cosi’ i detriti hanno cominciato a cadere prima del previsto! Essendo molti di questi poco piu’ grandi di una monetina, si sono disintegrati a contatto con l’atmosfera.
Purtroppo molti dei detriti che vagabondano attorno alla Terra sono frutto di collisioni e se non si fara’ qualcosa la situazione potrebbe arrivare a un punto di non ritorno (anche se, secondo la NASA, questo punto e’ gia’ stato superato e sono gia’ iniziate le reazioni a catena)!! Si e’ quindi passati dalla fantascienza televisiva alla scienza applicata, ipotizzando la creazione di robot-spazzini guidati da terra, in grado di raccattare tutta la lordura vagabonda e fare in modo che questi rottami si distruggano! Se il numero di detriti dovesse aumentare, sarebbe impossibile lasciare la Terra, perche’ da una certa fascia in poi il cielo diventerebbe impenetrabile! Questo metterebbe a repentaglio le missioni come lo Shuttle, che hanno a bordo donne e uomini che oltre ad arrivare lassu’ devono anche ritornare qua giu’, se uno dei detriti colpisse, scalfendo o togliendo parte della ceramica che riveste esternamente la navetta spaziale, si ripeterebbe la tragedia del 2003 del Columbia, che si incendio’ ed esplose in cielo all’atto del rientro.
Secondo la rivista on-line Moebius, i numeri sono i seguenti:
- 3 collisioni note
- 200 esplosioni in orbita registrate
- 743 oggetti controllati e monitorati caduti sulla Terra (peso stimato alcune tonnellate)
- circa 1.000 (in aumento) i frammenti letali (superiori ai 10 cm di grandezza) che rischiano di impattare con satelliti e fare seri danni
- oltre 6.000 satelliti mandati in orbita
- 18.000 oggetti spazzatura di varie grandezze di cui e’ nota la traiettoria (14000 sono catalogati come letali)
- 300.000 gli oggetti letali stimati non catalogati
- 30.000.000 gli oggetti non letali piu’ piccoli di 1 cm
Anche noi italiani stiamo contribuendo alla catalogazione di questa space junk con l’Osservatorio di Medicina (Bo) – http://www.med.ira.inaf.it/ -; prorpio l’anno scorso e’ stato fatto un tentativo di catalogazione di 6 piccoli frammenti di un’esplosione fra satelliti. Il radiotelescopio di Medicina, con la sua parabola di 32 metri riceveva il segnale mentre il radiotelescopio Evpatoria in Ucraina trasmetteva, in due ore si e’ riuscito a trovare i 6 frammenti che si stavano cercando.
Anche la Luna, che tanti poeti ha ispirato, custodisce ben 20 tonnellate di ciarpame spaziale (compreso il rover della foto). Non sono sfuggiti a diventare potenziali discariche anche Venere e Marte, su cui si sta portando di tutto!! In questi giorni, per esempio, si sono persi i contatti con la sonda Phoenix su Marte; per quanto la Odyssey abbia cercato di contattarla, non ha ricevuto risposta. L’ennesima sonda morta in loco?? Per leggere tutto l’aricolo si può clikkare qui: http://astrogation.blogspot.com/2010/01/phoenix-notizie-non-buone.html
Concludo dando la notizia che anche il tanto da me lodato Telescopio Spaziale Hubble purtroppo e’ destinato alla peggiore delle “morti” possibili, finendo anche lui per precipitare in mare!!! Sarebbe bello se venisse mandata una spedizione di deassemblaggio dello strumento e si potesse (economizzando in due viaggi o unendo gli scopi di altre missioni) portarlo a terra per poterlo esporre…certo e’ un’idea bislacca (o magari solo molto romantica), me ne rendo conto, ma esponendolo si potrebbe almeno in parte, recuperare il ricavato della/delle missione/i adoperate per recuperarlo; personalmente farei volentiri la fila per vedere questo strumento che ci ha fatto fare davvero passi da gigante nell’astronomia.
Dal Cosmo e’ tutto……..
Francesca
ps: questo pagina ha preso spunto da un articolo scritto da Stefano Pisani sulla rivista Rocca (dicembre 2009)