Abbiamo accennato nelle categorie stellari, che ci sono delle stelle un po’ particolari chiamate NOVE.
Le stelle nove sono stelle che per una precisa reazione chimica sulla loro superficie, subiscono delle reazioni nucleari e improvvisamente aumentano la loro luminosita’…questo in parole povere, molto povere……se vogliamo arricchire la nostra conoscenza allora approfondiamo il discorso su questo fenomeno stellare.
Per avere il fenomeno delle nove abbiamo bisogno dei seguenti ingredienti: due stelle che ruotano con un baricentro comune (cioè una attorno all’altra, detto sistema binario), una nana bianca e una gigante rossa. Di queste due categorie di stelle, abbiamo già descritto il comportamento, quindi diamo per scontato che il loro “modus operandi” sia chiaro e diciamo che: la forza di attrazione della nana bianca attrae la materia gassosa che si trova nello strato più esterno della gigante rossa (composto da elio e idrogeno), ricadendo cosi’ sulla sua superficie della nana bianca dove si deposita e si accumula; quando il materiale depositato raggiunge il punto critico (cioè la temperatura e la pressioni che si trovano sulla nana bianca comprimono il gas della nana rossa accumulato), viene innescata una reazione di fusione nuclare (come accade nel nucleo delle stelle) e il gas si accende e crea un lampo di luce che dura qualche giorno e poi si spegne; infine, per effetto del vento stellare della nana bianca, la materia combusta viene spinta via.
Dopo diversi anni di osservazione, gli scienziati sono arrivati a intuire che tutte le nove sono ricorrenti, ovvero la loro fase “esplosiva” avviene a intervalli regolari; ovviamente questo periodo varia da stella a stella. Se si fa l’esempio di RS Ophiuchi, questa nova ha “brillato” per ben 6 volte nell’ultimo centinaio d’anni. Questo delle nove e’ un fenomeno che tocca tutte le stelle con le caratteristiche sopra descritte, quindi non e’ circostritto alla nostra galassia; si sono infatti osservati fenomeni analoghi anche nella vicina Galassia di Andromeda. ATTENZIONE! Non si confonda la nova, con la supernova e con la ipernova; benche’ la parola nova ricorra in tutte e tre le tipologie, si tratta di tre fenomeni scollegati.
Fra le immagini di nove, la piu’ bella resta sicuramente quella relativa a V838 nella costellazione dell’Unicorno……ma c’e’ un’anomalia in questo corpo celeste. E’ stato avanzata l’ipotesi che non si tratterebbe di una nova, date le dinamiche di questa tipologia di stelle cosi’ come le abbiamo destritte sopra. Il 10 maggio 2002, V838 si “accende” improvvisamente; fino ad allora anonima stella, viene successivamente monitorata e fotografata dal grandissimo Telescopio Hubble e non solo, per cercare di capire chi e’ V838. Che non possa trattarsi di una nova e’ per alcuni legato al fatto che e’ presente in questo sistema binario una stella di classe spettrale B (quindi giovane e con molta massa) che non farebbe coincidere i tempi di accumulo della materia sulla nana bianca per poi incendiarla e allontanarla successivamente; si e’ scartata anche l’ipotesi della stella morente, visto che i dati che riguardano l’astro “incriminato” paiono portare a una stella giovane; altra ipotesi avanzata, data la mole della stella, e’ quella del flash di carbonio, cioe’ lo strato di elio brucia trasformandosi in carbonio, ma esclusa perchè tipica della stelle di eta’ avanzata e pare non sia il caso di V838; restano due ipotesi, entrambe di cannibalismo da parte di questa stella: la prima fantasiosa descrive una fagocitazione da parte della stella a danno dei suoi pianeti giganti gassosi (un po’ come se il Sole si mangiasse Giove, Saturno, Urano e Nettuno); per quanto stravagante, l’ipotesi andava presa in considerazione. L’altra ipotesi di “assorbimento” e’ piu’ realistica perche’ abbastanza frequente nei sistemi binari: la stella principale (piu’ grossa e quindi piu’ potente) si sarebbe “mangiata” la compagna decisamente piu’ piccola di lei. Inavvertitamente la stella piccola si e’ trovata a compiere un’orbita sempre piu’ stretta attorno alla compagna. Quando il limite di Roche e’ stato superato, la piccola stella non ha piu’ pituto sfuggire all’attrazione gravitazionale della compagna che l’ha assorbita. Questo fenomeno e’ definito mergeburst. Il fatto che questa sia la teoria che meglio si sposa con le osservazioni fatte, e’ legata ai dati delle masse stimate delle due stelle (8 masse solari per la grande e 0.3 per la piccola), confermando cosi’ la reazione della stella grande e la massa osservata durante l’evoluzione della “bolla” di materia mentre si allontana, Non solo: anche il materiale di cui e’ composta questa “bolla”, la quantita’ e i picchi della curva di luce della materia mentre espande corrispondono ai dati osservati. Ci tengo a concludere questa pagina con il collage di immagini catturate dal grandissimo Telescopio Hubble durante le fasi di espansione di V838, ancora una volta per ricordarci della bellezza dell’Universo: un apparente scrigno oscuro, ricco di gemme preziose.
Ecco il filmato ottenuto con il collage di tutte le foto dell’espansione della materia. Credo che ne valga davvero la pena vederlo!!!! 🙂
(se non riesci a vedere il filmato clicca qui)
Dal Cosmo e’ tutto…….
Francesca