053 – TUTTE LE GALASSIE ESCONO CON IL BUCO (NERO)

Approfitto di un studio uscito in queste settimane sulla forma delle galassie, per parlare dell’aspetto morfologico delle regine indiscusse dell’Universo! Abbiamo piu’ volte ricordato che nello spazio, piu’ si guarda lontano, piu’ si va in la’ nel tempo! Osservare un oggetto di cui si stima la distanza in 10.000 anni luce, significa che si osserva quell’oggetto com’era 10.000 anni fa; questo perche’ la luce “trasporta” in se i dati relativi a quell’oggetto nel momento in cui parte ed e’ la materia piu’ veloce che si conosca. Osservare la galassia piu’ vicina a noi, Andromeda, significa guardare indietro nel tempo a piu’ di 2.000.000 di anni fa!!!

Particolare della galassia di Andromeda
Particolare della galassia di Andromeda con M32 (la galassia satellite di Andromeda in primo piano) – Il corpo azzurro e’ una stella della nostra galassia

Dopo Galileo, l’uso dei telescopi per osservare il cielo divenne una necessita’ e cosi’ Edmund Halley (lo scopritore della cometa che porta il suo nome) osservo’ le galassie e ne riportò le descrizioni, ma le considerava delle nebulose situate all’interno nostra galassia; solo agli inizi del 1900 si pote’ determinare con chiarezza la natura di questi corpi nebulosi e che fossero oggetti esterni alla nostra galassia! Fu cosi’ che nelle varie osservazioni, due importanti astronomi arrivarono in modo indipendente a classificare le galassie: si trattava dell’astronomo svedese Knut Lundmark e dell’astronomo americano Edwin Hubble (da cui il Telescopio spaziale prende il nome). Entrambi e separatamente, giunsero ad una quasi analoga classificazione, ma il clima dell’epoca era davvero incandescente se si parlava di galassie! Ad Hubble non piacque che Lundmark rendesse pubblica la sua classificazione delle galassie (in base alla forma) e la considero’ un plagio! Oggi la classificazione di Hubble e’ la tabella ufficiale di riferimento ed e’ chiamata sequenza di Hubble.

Schema della sequenza di Hubble
Schema della sequenza di Hubble

Come si vede dallo schema qui sopra, le galassie si possono classificare in 4 tipi: ellittichelenticolarispiralespirale barrate; ci sono poi da considerare anche le galassie  irregolari. La nostra Via Lattea e’ risultata essere, secondo recenti studi svolti nel 2006, una spirale barrata di tipo b. Un’altra caratteristica legata alle galassie e’  il colore dei bracci e dell’alone! Se si parla di galassie ellittiche, e’ molto piu’ facile che abbiano un colore arancione/giallastro, questo perche’ le stelle che compongono queste galassie sono molto vecchie (spesso appartenenti alla popolazione II, a bassa metallicita’). Le galassie a spirale invece sono dotate di stelle giovani e di gas e polveri in continuo rimescolamento (rimescolamenti che possono essere causati da scontri fra galassie oppure da nuclei galattici attivi che smuovono le polveri circostanti); le stelle giovani hanno un colore bianco/azzurro e sono dette di popolazione I; hanno, inoltre, una metallicita’ piu’ alta.

NGC 3949 galassia a spirale nella costellazione dellOrsa Maggiore a 50 milioni di anni luce da noi
NGC 3949 galassia a spirale nella costellazione dell’Orsa Maggiore a 50 milioni di anni luce da noi
ESO 325-G004 galassia ellittica gigante
ESO 325-G004 galassia ellittica gigante a 463 milioni di a.l. nella costellazione del Centauro
NGC 5866 galassia lenticolare - crediti: NASA/ESA e Hubble Heritage team stsci/aura
NGC 5866 galassia lenticolare a 40 milioni di a.l. nella costellazione del Drago- crediti: NASA/ESA e Hubble Heritage team stsci/aura
NGC 1705 galassia iregolare
NGC 1705 galassia iregolare a 17 milioni di a. l. nella costellazione del Pittore
La galassi peculiare di Hoag - crediti NASA-ESA
La galassia peculiare di Hoag a 600 milioni di a.l. nella costellazione del Serpente – crediti NASA-ESA

Secondo gli studi fatti da un team di astronomi di Parigi, la morfologia delle galassie in un epoca di poco precedente alla nascita del sistema solare, era molto diversa da come la vediamo noi oggi! Per il censimento sono state prese a campione 364 galassie di cui 116 locali e 148 lontane. Sulla base delle osservazioni fatte, le galassie lontane risultano essere piu’ a forma peculiare e irregolare e meno a spirale. Quelle osservate a una distanza di 6 miliardi di anni luce, potrebbero essere diventate, oggi, delle galassie a spirale. In pratica questo studio abbassa l’epoca in cui le galassie si trovavano molto piu’ facilmente a fondersi l’una con le altre: le vecchie ipotesi consideravano l’epoca di 6 miliardi di anni fa come gia’ tranquilla, ma le nuove osservazioni dimostrano che per le galassie il periodo della tranquillita’ doveva ancora venire! Le collisioni e il cosiddetto “cannibalismo galattico” erano ancora una pratica molto diffusa!!!!

Schema della sequenza di Hubble rivista dopo i nuovi studi - In alto l e galassie locali in basso le galassie distanti - Crediti NASA/ESA
Schema della sequenza di Hubble rivista dopo i nuovi studi – In alto l e galassie locali in basso le galassie distanti – Crediti NASA/ESA

Un altro punto importante di questo studio resta il fatto che pare che le collisioni fra galassie portino alla formazione di galassie a spirale. Secondo le ipotesi, pare che la nostra galassia abbia avuto in trascorso poco violento, mentre non si puo’ dire la stessa cosa per la vicina Galassia di Andromeda! Di certo e’ che queste due galassie (la nostra e quella di Andromeda) stanno correndo l’una fra le braccia dell’altra!!!!

Collage di foto prese dal Telescopio Hubble su alcune galassie che si stanno fondendo fra loro
Collage di foto prese dal Telescopio Hubble su alcune galassie che si stanno fondendo fra loro – Crediti NASA-ESA

Ma qual e’ il motore che fa ruotare una galassia? Come accennato precedentemente introducendo alcuni aspetti fisici della Via Lattea, al centro delle galassie sembra esserci uno (o “forse” e per alcune anche piu’ di uno) buco nero!!! Per quanto ci riguarda il nostro “motore” ha una massa pari a 3,7 miliardi di masse solari tutte “pigiate” in uno spazio piccino come 44 milioni di km (circa 1/3 della distanza Terra/Sole). Inoltre, il nostro, sembra essere un “motore” sottoalimentato rispetto agli standard; si aggiunga poi, che una recente osservazione ha evidenziato come sia altamente probabile che al centro della Via Lattea, non bazzichi uno, ma ben due buchi neri che ruotano l’uno attorno all’altro! Il dietologo del nostro buco nero, pare essere stata una supernova li vicino, esplosa fra i 10.000 e 50.000 anni fa: l’esplosione ha creato una bolla di materia in espansione che ha tolto il cibo di bocca al buco nero e ora il poveretto deve accontentarsi di qualche frammento qua e la’ di dimensione cometaria recuperato da sotto il tavolo!!!! Quando uno di questi frammenti cade nel disco di polveri per essere inghiottito, viene prodotto un brillamento del gas ionizzato: possiamo cosi’ sapere quando ha mangiato e piu’ o meno quanto!!! Le polveri e i gas che si frappongono fra noi e il centro galattico, ci impediscono di vedere cosa succede oltre nell’ottico, nell’ultrvioletto e nei raggi X a debole frequenza, ma fanno giungere a noi i raggi gamma e i raggi X a forte frequenza, infrarossi e onde radio! Attraverso l’uso di diversi strumenti che lavorano a diverse lunghezze d’onda, e’ possibile ottenere immagini come quella qui sotto!

Il Centro della Via Lattea
Il Centro della Via Lattea osservato da Chandra, Spitzer e Hubble

Dal Cosmo e’ tutto…………

Francesca