Che la Terra fosse un pianeta “vivo” (in senso geologico), lo si sa… ma anche altri corpi, sempre in senso geologico, lo sono o lo sono stati.
Anni fa venne fotografata un’eruzione vulcanica su IO (uno dei 4 maggiori satelliti di Giove), poi si e’ scoperto che anche altri sateliti come GANIMEDE (anche lui uno dei 4 satelliti maggiori di Giove) ha avuto la sua attivita’ e tutt’ora pare avere terremoti che ne modificano la struttura. Abbiamo potuto ammirare da vicino satelliti come TRITONE (il maggiore dei satelliti Nettuniani) per studiarne la struttura e fare atterrare una sonda su Titano (il piu’ interessante dei satelliti Saturniani) e non ultimo lo studio della nostra Luna; ma fino ad ora i ricercatori non avevano avuto la possibilita’ di studiare in modo approfondito il pianeta Mercurio; che sotto certi aspetti e’ ancora un “mistero”.
Piccola carta d’identita’ di Mercurio: massa: 3,302 x 10²³ kg – diametro all’equatore 4879,4 km – periodo di rotazione 58,6462 giorni – velocita’ di rotazione all’equatore 3,0256 m/s – satelliti NO – distanza dal Sole: AFELIO 69.000.000 km e PERIELIO 46.000.000 km (*) – sprovvisto di atmosfera propria – temperatura all’equatore per la faccia esposta al Sole circa 350°C, per il lato in ombra circa -170°C – accellerazione di gravita’ pari a 0,377 volte quella terrestre (cioe’ 70 kg sulla Terra, diventano 25,9 kg su Mercurio).
Bene, il “notizione” di questi giorni e’ che pare ci sia stata attivita’ vulcanica anche su Mercurio; affermazione fatta grazie a una foto scattata nei paraggi del Bacino Caloris (si tratta di una delle piu’ grandi strutture d’impatto dell’intero sistema solare); i planetologi hanno individuato in questa zona, tracce evidenti lasciate delle colate laviche. Anche per Mercurio quindi, si hanno sulla superficie sia crateri da impatto (meteorici, ma anche cometari data la sua vicinanza al Sole), sia crateri riconducibili a bocche vulcaniche. La presenza di vulcani sui corpi celesti (dai pianeti ai satelliti), spesso contribuisce a formare quelle zone pianeggianti che si presentano come macchie scure e omogenee… avete presente quando guardate la Luna? ecco quelle zone scure sono pianure (o “mari” nel caso lunare) e sono colate piroclastiche che hanno livellato il terreno attorno al cratere da cui sono fuoriuscite.
Ancora una volta, la miglioria tecnologia, ha permesso di ampliare le nostre conoscenze.
Presto nuove sonde transiteranno vicino al pianeta per dei fly-by (**), in quelle occasioni approfitteranno per scattere nuove foto del “primo” pianeta, dando cosi’ la possibilita’ ai planetologi di approfondire i propri studi.
Nel 2011 ci sara’ il lancio di una sonda tutta dedicata a Mercurio……..ma nel frattempo………….e’ arrivata MESSENGER! Sonda lanciata il 3 agosto 2004 ha come obbiettivo lo studio della superficie del pianeta, la sua geologia (passata e futura), il campo magnetico e molto altro.
Per tenersi aggiornati con le scoperte di MESSENGER, e’ possibile visitare mensilmente il sito qui.
(*) afelio punto piu’ lontano dal Sole – perielio punto piu’ vicino al Sole
(**) fly-by: avvicinamento di una sonda a un pianeta per sfruttarne l’attrazione gravitazionale e accellerare il proprio moto (acquistando cosi’ velocita’ ) per poi essere prontamente “calciata” piu’ lontano – detto anche effetto fionda (famosi i fly-by delle due sonde Vyking con Marte e Venere, anche perche’ sono stati i primi).
La foto che accompagna questo testo e’ una simpatica FOTO DI FAMIGLIA…………diciamo i parenti piu’ prossimi della Terra, in quanto con loro condividiamo molto della struttura che ci caratterizza: una bella foto di gruppo di tutti i pianeti rocciosi!!
DITE “GALASSIAAAAAA”… clik…
composizione di immagini fatta rispettando le dimensioni e le proporzioni dei vari pianeti – per questa foto nessun corpo celeste e’ stato maltrattato 🙂
dal Cosmo e’ tutto…
Francesca 74